venerdì 30 settembre 2011

Grigia mano

E il grigio scese come un buongiorno
Una mano calda plasmata in cenere
A infilarsi in bocca
E giù, giù, giù
Arrancando fino al fegato e
Alle verterbre.
E aveva la presa di un lottatore,
Le ciglia scure cucite una a una
Sulla carne grigia e ruvida
Fremente di vento.

Annaspo e vuoto i cassetti
Da tutti i singhiozzi.
Domani e cenere
Domani è cenere
E giù, giù,giù
Dopo le vertebre la carne del culo
A infrangere e tirare
All'interno l'intera via che va
Dalla schiena ai piedi.
E le unghie, nere di carbone, 
Si staccano una a una,
Infangate, terree, stremate
E giù, giù, giù
Del colore che portano addosso gli altri
Favole liete, vuote e vane,
Felici e lontanissime,
Tuttavia.


giovedì 29 settembre 2011

L'ombelico

Strisciano vermigli e io ti guardo:
Il petto, come una fobia dimenticata,
Gli occhi luminosi di una serranda,
La disastrosa e stomachevole risata
Che apre le bocche e invita i pugni nelle mani.
Eppure sei un vagheggiare bruno sul candore
Dei gigli e delle natiche,
Vorresti essere stesa con un dito,
Camminata e affranta, stretta
In un abbraccio che strappi la pelle dal suo alloggio.
Io, dolce, sul palato,
E in gola scendo sbattendo le ali
Tra i sospiri.
Cerchiamo i bordi, bagnamo le ombre,
Conquistiamo i fremiti uno a uno
Accoltellandoli alle spalle, o soffocandoli
Tra denti e collo.
L'ombelico, alla fine di tutto,
E' cimitero e giostra,
Fame per gli occhi,
Sconfitta per i pudori.



mercoledì 28 settembre 2011

Not for women

Sdraio allineate, una mano, il dorso, la sabbia
Che si arrampica sulle rughe tatuate.
Uno sdraio in due, si distingue
I polpacci pelosi, schiariti dal sole,
Salti, profumati di edera 
Senza foglia, senza fiori, senza timori.
Solo una fune, leggera, leggendaria,
Di tenerezza tra opposti che non si attraggono,
Non si sono attratti mai.
E nuca sul petto, una carezza che barcolla
Fino alla risacca, birra e libertà
Are not for women.


martedì 27 settembre 2011

Venti sognati

Sono passati vent'anni da quando venni
Così com'ero,
Senza pace e senza pistola.

Quelli bravi
Hanno imparato a portare i tacchi,
Quando camminano
Sul petto maciullato
Dei loro incubi.

I meno bravi
Gli leccano le palle,
Gli eroi gliele mordono.

Sono passati vent'anni
Da quando il crudele Geremia
Abbracciava il sole
E si accucciava
Nelle fauci del nemico.

Quelli bravi
Hanno imparato a fare le curve
Quando rincorrono
I sogni zoppi
Di uccelli ciechi

I meno bravi
Si fermano a sognare
Gli eroi stanno ancora cercando
Di prendere sonno.


lunedì 26 settembre 2011

Si tuffa lento

Si tuffa lento
Un biscotto vermiglio
Nell'orizzonte


domenica 25 settembre 2011

Fiere fiere

Fiere fiere
Attendono tese
Voi
Semi, navate
Ma non vi hanno 
Pregato.


sabato 24 settembre 2011

I preganti

Pelle rossa, mani giunte,
Febbre alta, braccia tagliate
E accartocciate prima di scagliare
La seconda pietra.
Leggemmo coraggiosi i testamenti
Sulle loro lapidi dipinte
In viso.


venerdì 23 settembre 2011

In cantina

Chiedono udienza, chiedono venia, chiedono sete
E pendono coscienti, incantate, secche come mummie,
La pinna a sfiorare la pietra umida
Della mia cantina.
Gli occhi gialli, aperti, tagliati dal volo 
Delle zanzare.
Una squama si lascia accompagnare
Nella tana,
Da una formica coraggiosa.

Sirene,
Puzzo di spine
Di fiabe marcite addosso,
Sulla pelle verdognola,
E soffocate
Senza un lamento,
Senza un fine.


giovedì 22 settembre 2011

Gravità

Cadono i denti, i capelli,
I culi e i piselli.
Cadono i veli e i bambini
E le inibite tentazioni.
Cadono i fiocchi di neve e i gelati,
Le braccia, le stelle e i morigerati.
Noi stiamo nelle scarpe,
Più che stare in piedi e cerchiamo
Le cure perché non crediamo
Sia grave esser malati
Di gravità


mercoledì 21 settembre 2011

Vana boria

Tu e le vanterie,
Le volgarità,
Le sigarette.

Tu e la voce alta,
Il più di quello che è,
Il qualcosa quando è stato nulla.

Tu e le amicizie finte,
Le esperienze gonfiate,
Le prime persone travolgenti.

Tu e questi vuoti:
Fuori dai bar
Nei negozi del centro,
In auto che parli lingue di trenta parole.

Tu che non fai per me
O per te,
Ma per altri.

Eppure basta una volpe,
Per un ricordo indelebile,
Un capriolo per cambiare il corso
di una vita.

Ma tu, 
Non li vedi
E io di certo
Non te li mostrerò.


martedì 20 settembre 2011

Nelle grotte, sul fondale

Le reti si riempiono di pesci ciechi,
Dalle cucine spariscono i cucchiai,
Sulle sponde, un fauno bagna gli zoccoli:
Li ha comprati in Olanda,
Ma son fatti in Cina.
Il flauto
E' ciò che gli rimane 
Per sedurre le sirene


lunedì 19 settembre 2011

Il lamento del sorgo

Hai cercato di cogliere i fiori
Dell'ironia con l'inganno.
Schiacciavi i tasti, muovevi la testa
Su e giù come le tapparelle
Di una città abituata a se stessa.

E contavi le rondini che ti erano finite in tasca
Sbriciolate dalla lavatrice
E le lucciole,
Un fango tiepido che si stacca
Dalle gomme del pick-up.

E quando hai salutato
Un giro tu, un giro io,
"E ti va bene, a te" Hai brindato;
Il calice poggiato sul marmo ammuffito
Della tomba di qualcun altro.

Tu nell'agio, figli e
Parole che ti somigliano poco,
Io che sì, imparo ancora ogni tanto
Una canzone a memoria
E mi ricordo il tango,
Le more, il lamento del sorgo.

A volte, le mie mani ci giocano ancora.


domenica 18 settembre 2011

Karma

Eviti le formiche,
Se puoi,
E il passo, sulle grate
Dei parcheggi è sotterraneo:
Una palpebra che chiude fuori il presto
E il tardi,
Campane incinte a dilagare
Sui silenzi.

Dove abiti?
Il tuo numero?
Cosa vuoi dimenticare nelle tasche
Della tua premura?
Quanto cosa non mentire?
E se dividessimo
Per due uno zero
Avremo delle lune intere 
O dei satelliti senza memoria?


venerdì 16 settembre 2011

Intèrrogati

Intèrrogati
Cerca un valore
Una misura
Un grilletto o il fondo
Da carezzare,
Da scheggiargli il cuore
E qualche budello.
La luce è spenta
In camera tua
Ma forse
Ho sempre sbagliato
A guardare.


giovedì 15 settembre 2011

Il futuro nostro

Abbiamo le nostre canzoni,
Le nostre pizze, 
I gelati, gli yogurt.

Le unghie, abbiamo, 
Mai lunghe e mai spezzate,
Come se le bucce fossero
Quelle dell'uva e delle ciliege.

E abbiamo tre o quattro
Sillabe
Sempre sulle labbra,
Nostro regno e prigione.

Siamo i guerrieri
Dai molti cavalli,
Spade che gettano fumo
Sui sapori,
Affilate solo con gli specchi
E gli amici.

Eppure non sappiamo cosa regalare,
Cosa dire,
Cosa ricordare del
Futuro nostro.


mercoledì 14 settembre 2011

Scrivere pesa

Si scrive per dare peso
Perché un foglio scivoli
Svolazzi
Disegni traiettorie e
Direzioni, perché diradi
Gli spazi per trarne distanze.

Si scrive per cercare peso,
Strapparlo alla carta, all'elettricità,
Alle palpebre tremanti, al timone delle
Tenebre, al verso del gufo e del
Poeta, alla fame, alla demenza,
Alla reticenza del mare, al 
Folleggiare del vino, al comodo
Stacco che ci porgono le età,
Alla sete, alla codardia e
All'indifferenza. 

Si scrive per perdere 
Peso, darlo agli altri
Che scriveranno per altri
Ancora, noi compresi.


martedì 13 settembre 2011

Attraversata

Lingua tra le gambe, ti ho sbirciato il cuore
A lungo e nella pace
Stremata del fortunale.
I tronchi graffiati da mattoni
Avevano sorrisi obliqui.
Il fango aveva disegnato mappe e volti
Sulle corolle e sulle vele.
Più a fondo, allungando il collo,
Un palpitare muoveva le pozzanghere
Sature di girini, sazi d'arcobaleno.


lunedì 12 settembre 2011

Come te

Mani aperte, nasi umidi.
Volti volti alla volta
Celeste l'animo
E gli occhi in attesa
Dell'incespicare astrale
Come fosse solo lì
La nostra chimera possibile.


domenica 11 settembre 2011

Fischi artificiali



sabato 10 settembre 2011

Tu aspetta fuori

Baci blu e rosa gli iridi perché tu smetta
Di fare il visionario e
Sventoli deciso le ali in faccia ai lombrichi
Protervo con boria eppure
Saranno loro e lo sai
Ad apparecchiare la tavola e curare i tumori
"Tu aspetta fuori" diranno,
Ma non vedrai porta alcuna.

La sete
Ti porterà via con sé.


venerdì 9 settembre 2011

Tartarughe

Tartarughe arrampicate sugli alberi
Grandi come pentole
A piangere dal guscio,
Mute
A fischiare frustando la coda
E i gusci vuoti rovesciati
Letti per le piogge acide,
Cope per lacrime nobili,
Nebbie sottili,
Stelle cadenti
Che ricoprono il sottobosco
E fanno incespicare gli arcobaleni.
Altre tartarughe sulle finestre
Imposte
Chiuse da un morso
Che mandano a memoria
Il codice dei picchi,
Le carezze delle cimici,
La merda dei gabbiani


giovedì 8 settembre 2011

I loro cani

E ancora tartarughe per
Schiacciare le case,
Far schizzare i letti e frighi dalle
Finestre e riempire gli
Orridi e le voragini
E gettate in acqua,
Gli occhi chiusi,
Carezzare i cani delle sirene
E dei serpenti marini.


mercoledì 7 settembre 2011

Il baro


Ama il cioccolato nero
Le tette bianche
Rovista con le unghie sporche nello stomaco e nei polmoni.
Disegna finestre chiuse sui petti,
Porte
Sulle schiene.

Ama gli occhi verdi
La carne rossa
Ricama guglie diroccate nelle trame dei modesti
Insegue i sogni in auto
Con gli sguardi
Le bugie.

Ama le caramelle azzurre
Le labbra stremate
Con un gesto della mano travolge i castelli:
I semi giacciono sulla tovaglia
Né verdi,
Né morti.


martedì 6 settembre 2011

Dalle viscere

Te lo strappo dalle viscere
Il sorriso che hai nascosto
Dietro la schiena.
Ho le unghie allenate,
Che hanno sbottonato l'ombelico
Alle stelle e al
Diavolo.
Unghie con la faccia strana,
Un occhio nero e un altro blu.
Il terzo,
Al posto del naso,
Quasi sempre socchiuso
Velato dal muco
E dai tutuaggi.
E ora che allungo le mani
Prima che sia giorno
E' meglio molto
Se ridi:
In fondo un Dio
Me lo aspetterei così.


lunedì 5 settembre 2011

Le sirene

Le sirene 
Rubano le posate
Alla tua mensa
Non sanno star sedute

Le sirene
Han sete di stronzate
E tu quante ne ha sparate
Da sopra il tuo bicchiere?


domenica 4 settembre 2011

Posate

A mani nude cavo i denti
Alle mie forchette - invano - graffiate
E sanguinanti le unghie e le vie
Misteriose
Che intarsiano le dita.
Non più impronte, ma tracce,
Non più distinzione, ma condanne
Stanno scritte allucinate
In lingue sconosciute,
Posate
Sui muri delle vergogne
Le armi dell'aumento.


sabato 3 settembre 2011

Bambini velenosi

I bambini hanno sempre torto, tempo per le chiacchiere,
Pane, sale e sete.
Sulla sedia di spine hanno accomodato il fucile,
La lama del bastone di traverso sul tavolo
Una collana di sudiciume appesa
Ai muri scheggiati del salotto.

I bambini uccidono i ballerini,
I cretini, le puttane.
Seppelliscono i gatti in gabbie di sassi.
Non usano le doppie, l'acca, gli apostrofi;
La muffa tra i denti che scala le gengive
Disegna il profilo del monte da cui nacquero.

I bambini torneranno, faranno fumo
Dei nostri fuochi, e plastica sciolta dei nostri
Fegati. Faranno ciò che abbiamo fatto alle
Mosche, alle epidemie, alle prostitute,
Alla cecità, ai veleni, a tutte
Le tentazioni del nostro destino.


venerdì 2 settembre 2011

A voi lascio

A voi lascio la mia famiglia:
Figli sani, affetto, una griglia pulita e
Centinaia di chilometri in meno
Nei tachimetri.
Vi lascio i tradimenti, le bottiglie d'annata,
Il telegiornale delle otto,
Le giornate infernali, quelle di 
Merda, quelle piene e quelle
Che basta la mezzanotte
A rendere migliori.



giovedì 1 settembre 2011

Tutte le regole

Tutte le regole le abbiamo scritte sulla sabbia
Usando fiumi e vulcani
Usando i denti e l'apatia delle libellule.
Tutte le regole meno una, da mandare
A memoria e affanculo.
Poi è venuto il lupo, ha baciato la sposa
Ed è arrivata la pioggia, a ingravidarla
Ed è giunto il gelo, a sigillare la tomba.
Tette le regole le abbiamo scritte
E dovevamo ancora
Imparare a leggere altro
Oltre le mani e le nuvole.



 

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