sabato 28 dicembre 2019

Aspettiamo, aspettiamo


In piedi
Al freddo
Tu, il gin tonic,
L'albero di Natale.

Aspettiamo, aspettiamo
Madreperla sottratta
Alla galaverna
Madreperla rifratta
Da una stella eterna.
Noi
In piedi
Su sbriciolate, stinte
Maschere mai scelte
Aspettiamo, aspettiamo
Lacrime d'impaccio
Sospiri
Di sudore
E dall'esercito un dispaccio
Di resa del cuore.

Aspettiamo, aspettiamo
Che ci dicano Mai più
Aspettiamo
Un polpastrello
Senza rughe sulle rughe
E un loquace menestrello
A far di conto alle giornate
Ai ritorni, alle fughe
Alle cose immense e vane
Appena appena
Incominciate

E aspettiamo aspettiamo
La madreperla
Sotto la scorza
Di deserto graffiato
Dalla tormenta
Che non si smorza
Dopo un monte, una città
Dopo una fame, una sazietà.

E aspettiamo, abbiamo
Muffe masticate
Siderali arrampicate
Soddisfatte le accoppiate
Nel futuro le figliate.
È tutto finto, dipinto
Già estinto

E aspettiamo, beviamo
Ci facciamo
Belli belli
E quelli che son veri
Non son gli occhi, gli accenti
Non le carezze
Non le scopate, le brezze
Gli anelli
Ma i bicchieri
E il contenuto
Quello che non abbiamo
Ancora
Bevuto.


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1 commenti:

astrid ha detto...

In questa poesia c'è una delle mie parole preferite. E non è madreperla.

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