domenica 30 settembre 2018

Non è notte questa notte


Non è notte questa notte
Dove vi guardo sulla porta di casa
Sbadigliare i fanali e andare
A dormire.

Con le mani asciutte
E l'abito stazzonato
Inadatto a piegare il colletto
Per incidere nell'iride
L'imperfetto cerchio lunare.

Non è notte
Ancora su questa tazzina
Vuota di caffè,
Su questo nudo 
Di Schiele infilato in un
Cappello.

Non è così nei miei capelli
Lunghi abbastanza per intrecciare
Stille di buio
Sul buio
Che muove via i riflessi.

Low...
Nome, timbro, armonia, canzone
Mischiano l'aria
Siglano
Un accenno di perfezione.

Inarrivabile
Dolcezza esaudita, tu
Hai profumato un sudario
Per sigillare un sepolcro, io
Non sciolgo le mani nel ricordo
Né supplico
Ritorni.

Ma non è notte, questa notte
Non è disarmata,
Ogni bellezza
Sarà saluto
Truppe argentate accerchiano
L'assedio del sonno.


lunedì 24 settembre 2018

Le rose finiscono


Le rose finiscono
Mettono la coda, gli occhiali
E si accontentano di un viottolo.
Non ospitano il grillo
O la vespa, la ragnatela.
Non accartocciano le braccia
A ombreggiare di luna
Il corpo.

Le rose perdono il coraggio
Quando nessuno più
Né ruba l'agonia
Staccando dalle mani 
                            [ferite
Una teoria di spine,
Un fruscio di foglie
Una linfa che ristagna
Dell'inattendibilità di un dono.

Le rose finiscono
[per tornare
Dalla terra stremata
Di caldo e pioggia.
Non portano che vile,
Stremato, inaccessibile,
Delizioso inganno.
Ogni meraviglia è pronunciata,
Ogni asprezza
Taciuta.





domenica 23 settembre 2018

I guardiani alla lavagna


Le lettere si sdoppiano
Sulla lavagna
Dei maestri.

Unico resta il significato

Solo
Il non compreso
Gratta le muffe dagli angoli
E poi va, camminando via.

E questa pantomima sociale
Frange il muso
Agghindato di menzogne
Contro i guardiani di sempre:
Il tempo,
La solitudine,
La mediocrità.


martedì 18 settembre 2018

Un impero in un piatto


Costruire un impero in un piatto
Mangiarlo.
Sorseggiare oceani che ospitano civiltà perdute
Impararne la lingua
Gli accenti
Le perplessità.
Nei cortili sognati
Scemano le ombre
Le lucciole
Divampano
Fili di riverbero si fanno
I peli dei bruchi,
Un codice il loro
Piegarsi alla brezza.
Diviso il tacchino con una gatta
Rilassa
Il vuoto tra i pieni di luna.


lunedì 17 settembre 2018

Frutti di stagione


Ti ho lasciato un fiore
Sul tovagliolo,
Una ruga in faccia
A sguazzare e sorridere.

Ti ho lasciato oggetti,
Riflessioni,
Predicati.
Tanti aghi, carezze, caramelle
Dentro a canzoni con non potrai mai più
Ascoltare con le orecchie
Tue soltanto.

Mi sono fatto da parte
Come fanno i fiumi
Riluttanti
Vivi
Con sciabordio che è silenzio
E lingua;
Che so parlare di nuovo
Che parla a chi la parla.

Tutto ciò che giace
Nel letto del condannato
Giace per sempre,
Ciò che divampa
Spegnerà.

L'ape e la sua puntura,
Le stelle tiepide di grilli,
Il tintinnio offerto ai pipistrelli,
Sono frutti di stagione:
Saranno rari
Si faranno costosi
Poi
Non saranno più
O saranno altrove.


domenica 16 settembre 2018

Nuvole basse


Dirada, sollevata sopra i campi
Dal mio passaggio irruente
La nebbia settembrina
Timida radice
Di un albero immaginato
Che di nuvole fa foglie,
Di ogni pioggia ombra 
O inverno.

Il senso di colpa
Annida discreto 
In ogni giorno liberato
E nel respiro che affonda
Scavando brandelli di sogno 
Non ancora sognati:
Desidero qualcosa, qualcuno
La fine di un dove.

Saturo di risacca
Alla fine cedo al sonno
E ai suoi profumi.


martedì 11 settembre 2018

Non è lunedì


E' lunedì
E la piazza espone il buio silente
Del bar chiuso.
Dalla mia porta spalancata
Una tenda spessa e verde filtra
La musica e l'invito
Per le ultime zanzare.

Da domani con le unghie tagliate
Da poco e poco conficcate
Mi aggrapperò a una dieta
Un sortilegio
Un anfratto gonfio di elenchi
Di cose da fare:
E' lunedì
Si comincia a scavare fuori 
Le bare dei buoni
                 [propositi.

Domani
Oggi
La sveglia posposta
Sarà il soldato con la sua picca
Sarà una canzone da spezzare
                      [con un dito.

Domani
Oggi
Sistemerò i piatti, le parole,
Il cavatappi.
Sistemerò la cucina, toglierò
La birra dal frigo
E un libro dalla pila.
Toglierò
La cioccolata dai passi
I National dallo stereo
La sicura dai pennelli.

Archivierò tutte le conversazioni
Di voi che avete avuto
Paura di me
Voglia di me
Poesia da me.
Sarà come nei giorni
Che non asciugano le pozzanghere.
Come i vestiti lisi e mai stirati
Che ci vanno bene ancora.





 

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