martedì 29 novembre 2016

Cous cous sottile

Stasera
Come ogni anno
È la sera in cui mi accorgo che sono arrivate
Le stelle d'inverno,
Ma è arrivato anche il freddo
Che ce le fa guardare poco
Questo cous cous che ho comprato
È troppo sottile, inconsistente;
Sembra le cose che dico agli altri,
Le cose che hanno ragioni
E quelle che le hanno perdute.
Ci metto zucchine peperoni melanzane
Noci scalogno e pollo
Olive e zenzero ma in qualcosa
Sbaglio
In qualcosa sbaglio sempre.
Bon Iver canta a un volume troppo alto
E io per una sera da 5 anni almeno
Proverò a leggere e non fare altro
Contando pagina a pagina
Tutte le persone a cui non ho scritto mai una poesia
Che non sono poche e non sono poi
Tante.


mercoledì 23 novembre 2016

Elegia all'errore


Sulla soglia di casa tengo in equilibrio una birra
Di troppi luppoli e poca schiuma.
L'accompagno con marmellata di fichi e noci 
E una fetta biscottata rubata 
Alla mattina dopo.

I bicchieri offendono l'acquaio 
Da una settimana ormai,
Invece di dormire prendo a calci 
Cuscini nell'intera periferia 
Del sogno.

Conosco i cimiteri di tutto il Comune
Conosco più canzoni degli Alice in Chains
Che da chiostro o dei cartoni animati.

Ho la saracinesca rotta
Perennemente aperta
E un demonio curioso sbircia 
Mentre metto in tasca 
Le tette di una francese di cui non so scrivere il cognome.

Funziona così che tutto non funziona
E nell'elegia all'errore
Dilaga l'ilarità.


Venderne la pelle


Bevo il caffè, mangio marron glacé. 

Con le mie orecchie invecchiate 
Ascolto Mazzy Star e mi taglio 
Le unghie dei piedi. 

Ho uno scaffale di Dovrei 
E uno di Avrei dovuto, 
Chiusi nella cantina del mio deserto. 

La notte non ha mai 
La stessa faccia e non smetto 
Di guardarla. 

A lungo, 
Il cerimoniere ha chiamato il mio nome. 
Ero parte dell'abito, 
Del mare mansueto di novembre, 
Delle traiettorie degli storni. 
Non ho risposto, 
Non lo faccio mai. 

Non passa autunno che non veda 
Volti attoniti nelle foglie; 
Solo così so disarmare gli inverni 
E venderne la pelle.


domenica 13 novembre 2016

Il battibuio

E queste foglie? 
Da dove vengono tutte queste foglie?
Non dagli alberi, no, 
Hai guardato bene prima del battibuio 
Le hai viste ingiallite, ma fiere
Accartocciate, ma eleganti
Rumorose eppur melodiche
E adesso sono cadute giù 
Con carpiati e giravolte 
E non vengono dagli alberi no,
Quelle sono andate via
E non dalle tegole o dalle grondaie.
Le ha portate lui
Il battibuio,
Che conosci bene
Faccia, futuro e storia,
Che ha un nome che non hai sentito mai
Pronunciare eppure
Hai capito chi è.


venerdì 11 novembre 2016

Lo spleen dei bicchieri sporchi



Di notte non dovrebbero suonare canzoni tristi, 
di notte la luna 
non dovrebbe avere colore.

I bicchieri sporchi dovrebbero camminare via
Tintinnare per le piazze vuote 
Suonare i campanelli e poi fuggire 
Ridendo 
A lavarsi nelle fontane 
Prima che l'inverno ghiacci 
E il mattino consoli.

Servirebbero i grilli
Servirebbe l'odore bruciato di zolfo 
Delle pistole giocattolo che non si producono più,
Da lasciarci qualche anno 
Annoiato 
Di vita 
Per sopravvivere all'essere voluti bene.

Ora 
È quasi giorno 
Suonano al campanello
I miei bicchieri entrano tintinnando 
Con sottobraccio
la faccia di quelli che non hanno voglia 
di andare a dormire.


martedì 8 novembre 2016

A modo suo


Verso la birra in un bicchiere inadatto, 
Come si fa con le giornate 
In cui si è lavorato troppo. 

Lego i capelli, 
Senza cattive intenzioni. 

Il fuoco scricchiola dalle sue giunture 
Di legno e io cerco nel mare 
Pescoso delle storie già scritte 
Che non conosco 
Una che sia fatta solo di cattivi. 

Tengo a portata di mano 
Le mie liste, 
Un racconto da finire che si addormenterà 
Prima di me. 

Ascolto Bon Iver 
Perché Nick Cave riposa in macchina, 
Così come la salsiccia 
Nel frigo. 

Più tardi mi faranno compagnia, 
Ognuno 
A modo suo.



 

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