E il grigio scese come un buongiorno
Una mano calda plasmata in cenere
A infilarsi in bocca
E giù, giù, giù
Arrancando fino al fegato e
Alle verterbre.
E aveva la presa di un lottatore,
Le ciglia scure cucite una a una
Sulla carne grigia e ruvida
Fremente di vento.
Annaspo e vuoto i cassetti
Da tutti i singhiozzi.
Domani e cenere
Domani è cenere
E giù, giù,giù
Dopo le vertebre la carne del culo
A infrangere e tirare
All'interno l'intera via che va
Dalla schiena ai piedi.
E le unghie, nere di carbone,
Si staccano una a una,
Infangate, terree, stremate
E giù, giù, giù
Del colore che portano addosso gli altri
Favole liete, vuote e vane,
Felici e lontanissime,
Tuttavia.
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