sabato 27 dicembre 2008

Lo schricchiolio dei cuori


E' che tu non sei quello di giorni fa
Hai gettato il cervello dal cavalcavia
Con il grigio che colava dal naso
Colorandoti gli occhi
Avevi freddo
Ma non a sufficienza per tremare e il culo
Era solo qualcosa da muovere o colpire
Non sei quello di giorni fa
Le tue sirene hanno la faccia blu
E cantano come possono
Senza una nota che sia una
Senza un delirio
Un motto
Una pietà che volge a fortuna.
Non sei quello di giorni fa ne lo potresti
Non hai abbastanza dita per indicare
Bevi piano dai bicchieri lasciati
A metà come le frasi
Come le cene
Come i film del lunedì sera
Hai più carne sulle ossa che fame negli occhi
Senti l'orchestra?
E invece è una drum machine
E tu sciocco
Con una gioia fatta di carta e filigrana
Ti lavi i denti
Quasi ogni sera.




lunedì 22 dicembre 2008

Dietro le narici


Fa freddo anche nelle mutande
Qui
In queste vie senza negozi
Senza alberi che non siano
Di natale
Dove i muri si rimboccano i manifesti.
Portami una penna e un pezzo di carta
Che lo voglio disegnare
Un albero
Mentre aspetto che ti vesti gli occhi
Per insegnarmi a nuotare
Nelle pozzanghere
E nei centri
Commerciali
Portami un pezzo di carta
Uno soltanto
Per le parole che aspettano in fila
E che sbirciano
Accomodate nel grigio
Dalle narici.




martedì 16 dicembre 2008

Che tutto questo


Che sei venuta qui a bruciarmi un dito
Alla volta
Con il sesso gonfio
Di rime e di danze

Che sei venuta
A separare le lacrime dalla pioggia
Con una lingua
Che era solo tua

Che mi hai spiegato
Piano la tela
Umida
Dov'erano impressi i corpi

Che tutto questo
Non è mio
Né tuo
Né nostro


lunedì 15 dicembre 2008

Crepe al cuore


Si crepa, in qualche modo
Si disegna occhi sulla cartapesta e mani sulle spalle
A condannare
Si crepa a cena sbriciolando il pane
Davanti a un altare di sale
E fiori di plastica
Così come la sedia che gratta il culo senza toglierti i jeans
Ma si crepa lo stesso
Come le gocce che scalano i bicchieri
O quelle più scure
Colorate di vino o di ragù
Abbarbicate al bordo
Tremanti
Che sembrano ricordarti che si crepa
Anche lì,
Anche da soli
Anche felici
E prima di essere vecchi,
Anche se solo
Di crepe al cuore


domenica 14 dicembre 2008

Il che fa sempre bene

Eh già, ieri sono andato al parco, a correre. L'ultima volta che ci sono stato dev'essere oltre un mese e mezzo fa e me lo ricordavo ancora con le foglie aggrappate ai rami che faticavano a cambiare colore. Ieri erano tutte stese a terra e ci sono rimasto quasi male, anche se erano belle.
Mi sono chiesto perchè era da un po' che non correvo.
Gli allenamenti non sono la stessa cosa. La partita nemmeno. E nemmeno la bicicletta. Hai sempre qualcuno in giro, oppure devi fare attenzione a dove metti i piedi o i pedali.
Correre al parco per me è pensare. Costruirmi le storie, le frasi, abbinare parole.
Ieri però non l'ho fatto. Il parco era sott'acqua, truccato da palude, e io avevo troppo da guardare.
Mi perdevo a misurare i colori, che in questa stagione di foglie caduche sono così tanti da non riuscire a metterli a fuoco.
Ascoltavo i System. Alla fine ho corso per tutto Toxicity, il che significa per più di 60minuti, credo. Non sono riuscito a raccogliere nemmeno un pensiero. Però ho preso a pugni gli alberi, il che fa sempre bene.


mercoledì 10 dicembre 2008

E tremavi



Ti sei svegliata nel mio cuore
Che io dormivo ancora
E russavo
E tremavi

E le pareti erano piene di quadri
Che guardavi
E russavo
E tremavano

Hai bussato
Nocche sul sangue
E tremavo
E tremavi




lunedì 1 dicembre 2008

Tratti


Toglimi il colore
Fai di me solo tratto
Risparmiami le sfumature
Le curve
Le paure
Toglimi il colore dagli occhi
Dalle parole
Succhia il senso
Cancella dai prati
E dalle orchestre le viole.
Toglimi il colore dalle mani
Grattalo via a forza
Di carezze
Che io resti
Solo uno spostamento
D'aria e rumore
Toglimi il colore
Togline quanto ne vuoi
Resterò solo segno
Solo un profilo sorridente
Nei miei tratti
E nei tuoi.




domenica 30 novembre 2008

La pioggia corre, le gocce rallentano


Una volta era pioggia
Pioggia che correva per le strade
Nuda
Fredda
Con il sorriso celato dalle pozze
La chiarità vezzo ormai perduto
Negli tubi di scappamento
E nelle macchie d'olio
E di cielo.
Il viso fatto di gocce
Nudo
Freddo
Sale e scende dalle cunette
Occhieggia
Sorride
Di sporco e di cartacce
E accompagna i fruscii
Di pneumatici lisciati
Dalla fretta, dalle indecisioni,
Dalle disattenzioni.
Pioggia che corre
Ci accompagna
Gocce che stremate
Rallentano
Noi che preoccupati
Dietro i volanti
Non sorridiamo mai.


venerdì 28 novembre 2008

Mi vesto


Ho un vestito
Lungo il doppio
Delle braccia
Che il vento mi spiega
Ma che non riesco a capire
Un guanto
Greve e freddo
Che vaga inquieto
Da polso a unghia
Ma che non ha
Abbastanza dite
Per indicarmi.
Ho una sciarpa
Senza lingua
E senza coda
E senza denti
E senza sciarpa.


giovedì 27 novembre 2008

Frdd


frdd
mi dico togliendo le vocali
mi rispondo con anche più consonanti del dovuto
mi hanno rubato i denti
per farli sbattere in una cantina male illuminata
frdd
continuavo a dirmi
e mi rispondevo anche senza averne voglia
a sibili e scricchiolii di giunture
giunte a una congiunzione senza averla raggiunta
frddo
dicev ancora aggiungendo una o
ma togliendola dalla parola successiva
frdddd
ddicevo allora tutto sodddisfatto
ma nulla si creava e tutto si trasformava
in frdd
allora ho smesso
e sono rimasto frdd.


mercoledì 26 novembre 2008

Occhiate ambientali

Sono uno di quelli che interpreta la natura in senso lato, totale. Natura per me è tanto opera ambientale che di tutti gli esseri da esso partoriti, uomo compreso. Ho sempre avuto scarsa attitudine nella distinzione tra naturale e urbano, facendo confluire il secondo come specie del primo. Per questo mi capita di rimanere ammirato davanti a un crepaccio o a una nuvola così come davanti a un cavalcavia o a un viottolo.
Tutto questo per dire che riguardando la foto che ho fatto l'altro ieri, dalla finestra dell'ufficio, ho pensato che sono un po' pirla. Un po' pirla perchè alla piazza che ho aldilà del vetro dedicherò si e no una decina, forse venti, occhiate l'anno. Solo due o tre di ammirazione. La neve, che nel sottolineare gli ambienti e meglio che uno stabilo boss, mi ha ricordato che quella piazza è proprio bella. Anche quando c'è mercato, anche quando è estate, anche quando ci sono i comizi, o i cazzofacenti dell'aperitivo a tutte le ore.
Dovrei guardarla più spesso sì. Sapevo di saperlo, ma l'altro ieri me lo sono ricordato di nuovo.


martedì 25 novembre 2008

Non si ferma


Non ti ferma.
Non si scioglie.
Non si placa.
Non chiarisce.
Sale sui muri, sugli alberi, sui tetti delle case
Un gatto si vergogna, una tortora sorride
Bagna gli occhi.
Colora la lingua
Scende in campo
E non si ferma.


venerdì 21 novembre 2008

Venerdì


Oggi il sonno è meno sonno
E i sogni sono più sogni.
Il buio ha le scarpe sporche
Ma se l'è tolte fuori dalla porta
E' rimasto solo il freddo
Come un vecchio disco che conosciamo a memoria.
Bello o brutto che sia
Resterà sullo scaffale;
E' altro quel che abbiamo per la testa
Oggi.


giovedì 13 novembre 2008

Tienimi in mano il cuore


Tienimi in mano il cuore
Carezzalo
Perché è un cucciolo
Ed è fulvo
Il pelo che non ha mai avuto.

Tienilo in alto
Come un altare
Una preghiera
Un sesso caldo e odoroso.

Tienilo sulle spine
Che tanti
Sono i petali da sfogliare.

Tienimi in mano senza guanti
Senza pelle
O compassione
Ogni battito una goccia
Tra le dita una prigione.



venerdì 7 novembre 2008

Coperchi a distanza


Lo so
Mi avete visto disegnare
Le maschere sui semafori
E sulle pretese
Sulle pentole invece
Disegnavo i coperchi
E sui coperchi
Porte e finestre
Perché non ero capace di disegnare il freddo
O l'impazienza
Ma voi
Voi dalle mani incollate
Ai bicchieri e alle sigarette
Per poter intrecciare parole
E sciogliere silenzi
Proprio voi
Rimarrete distanti
Senza essere lontani.


lunedì 3 novembre 2008

Il lunedì di una gatta coi fiori



Come le strade che vanno a sud
Dividono il cielo
In chiarore e odio
Come pensando
Come una curiosità che cade dalle spalle
Come farfalle che volano uguale
Pur avendo tre ali e un solo cielo
Come di paura, che il cuore si fermi
A guardare
Mentre il culo corre
Beato
Senza nemmeno ansimare.


mercoledì 29 ottobre 2008

Alla gola



Tu che hai bucato con uno spillo
Le mie vocali
Mi ricordo di te
Volevi spegnere la sete
Che ancora non avevo
E non ricordo
Se l'hai fatto o meno.
Ma non ti pare folle
Tenere in mano un fiore?
O una penna?
O una carezza?
Non hai forse la stessa dedizione
Nel coltivare vittore e sconfitte?
Cercati la gola con le mani allora
Che l'orizzonte
Prima o poi si fa collana.


martedì 28 ottobre 2008

Sopra i coriandoli


Che i ragni
Grandi e fulvi
Tessevano una tela di un solo filo
Da luce a luce
Lungo la strada:
Grani di polvere
Che si rincorreno sopra un coriandolo
Parole che ci siamo detti con gli occhi
Perché avevano troppe lettere
Da mettere insieme.
Era notte nei suoni
E negli orologi
Ma loro
Per tua fortuna
Credevano solo ai numeri.


giovedì 16 ottobre 2008

C'era la luna, ieri.


Con una luna così non serve una canzone
Dicevi sempre
Non servono parole
O un respiro cieco e profondo
Basta solo una goccia abbottonata
E croste di polenta
Il resto
E' già scritto su quella faccia corrucciata
L'armonia e il mistero
Ce li metteremo noi.


martedì 14 ottobre 2008

Spigoli

Ti ho visto che cucivi fili in aria
Appendendoli chissà dove
Fissando
Stringendo
E poi dimenticando

Dicevi una parola
E lì ecco un nodo
Un angolo
Un camuffare di spigoli.

Hai sfregiato
L'altra faccia della luna
Carezzato l'artiglio
Solleticato le zanne
Vigilato sulle clessidre e sui passi

Ma io
Che avevo amici
Tutti fatti di parole
Guardavo ancora
I fili, i nodi, gli spigoli.


mercoledì 8 ottobre 2008

Derive della buonanotte

Il caso mi porta a pochi metri
Dal letto dove nutri i sogni
Con pieghe e capelli sul cuscino
Altri seni e altri baci mi hanno portato
Qui a pensare
Di salvare il ricordo
Dei tuoi più rari
Ma migliori
Come la buonanotte
E i suoi derivati.


lunedì 6 ottobre 2008

In alto

In alto
Ho lasciato che le dita si legassero tra loro
Due a due
Senza esclusione di polpa
In alto
Ci sono cose che cadranno
Ma non qui
E non adesso.


sabato 4 ottobre 2008

Candeline



E ci crediamo giovani
perché mettiamo in relazione
Carta, basta e acqua
E le coccole
Le chiamiamo anabole.
Lo crediamo perché disprezziamo
Il riflesso azzurrino dietro una finestra buia
Mentre corriamo troppo
Senza avere fretta.
Crediamo di no
Ma è la paura
Che ci soffia le candele
E lo sgabello al bar.




venerdì 3 ottobre 2008

Fauna notturna



Ho salvato un riccio
Un gatto
E scorto la coda di una volpe
Con quella dell'occhio.
Io, l'auto e il buio
Siamo una comunione di stenti:
Fauna distratta e contratta
Come se nessuna parte
Fosse un posto buono dove andare.


giovedì 2 ottobre 2008

Il mare


Batte e s'imbatte fra pezze e ciabatte, ritaglio di ambasce e non liete ganasce, poi sbatte, preciso, su riva e su scoglio, sicuro e deciso, come la bugia con l'imbroglio, e non esce, ma pasce di riso e risacca ogni rena che tocca.




mercoledì 1 ottobre 2008

Lussuria



Guido come se le strade
Fossero il sesso spalancato delle città

Sfioro lento i marciapiedi
E ascolto la lussuria
Nel fruscio della pioggia

Curve e buche mi tolgono il fiato
I semafori me lo rendono

Ho vissuto già mille schianti
Orfani d'ogni tipo di ferita



martedì 30 settembre 2008

Uccelli


Viviamo come uccelli
Che alternano battiti
D'ala e di cuore
Inadatti
Più tacchini che tortore
Zampettiamo
Muovendo più polvere
Che spari.



giovedì 25 settembre 2008

Come spugne


Ti ascolto
Seduto come una canzone triste
O troppo lenta per arrivare alla fine
Io che lento e triste
Non lo sono mai.
Mi insegni ogni volta
Da quanto in alto cade la pioggia
Ma io
Pur strizzando gli occhi come spugne
Non imparo mai.


mercoledì 24 settembre 2008

Più serpi che stelle

Nei tramonti
Non si misura il disagio

Delle nuvole non si governa la circonferenza

Le linee che tagliano il nero
Sono ciò che avanza delle stelle
Mentre strisciano a fatica
Dentro una pozzanghera


lunedì 22 settembre 2008

Immobilità

Mi è rimasta la pace
Sotto le unghie
Dopo aver grattato vie
Etichette e adesivi
Che tenevano insieme le ore

La polvere
Impaziente
Si è scagliata come una belva
Per guadagarsi
La tanto anelata immobilità.

Io non ho fatto altro che girare pagina
Più lentamente
Leggere riga per riga
Senza che l'occhio
Stia troppo vicino alle ciglia.


venerdì 19 settembre 2008

Dalla parte sbagliata


Ti ascoltavo ed era come
Tu mi parlassi dal fondo del mare
scegliendo tra parole
brevi o sdrucciole
che possano infilarsi
tra un'onda e l'altra

Il chiacchierare della risacca
E il profumo di sale
Mi facevano sentire
Dalla parte sbagliata


giovedì 18 settembre 2008

L'ago




Dipingo sulle tele dei ragni
Nature in fin di vita

Cerco di imitare le facce
di una dado troppo veloce

Mi sento un pagliaio
In cerca del mio ago


mercoledì 17 settembre 2008

Variante


Sì dai
I giorni lo sappiamo
Scivolano se si assomigliano
E cadono anche
Dritti nello Ieri
Che non li prendi più.

Così magari ti serve
Un pensiero dolceamaro
Si sa
Ma che almeno l'Adesso
Sia migliore del Prima.


martedì 16 settembre 2008

Dell'altro

Ho studiato al lume
Di lune vuote e piene.
Riducevo tutto a cerchi e triangoli
C'è forse dell'altro?

Eppure non riuscivo a imparare
Che i vampiri sono solo
Buffi animaletti pelosi
Dal sorriso sfortunato.

Non sapevo misurare
La distanza tra fata e strega
Fatta di sole rughe.

Ho sbagliato persino
Nel calcolare l'età
Dell'oro e della pietra.

E mi sono scordato del tutto
Che gli orchi sono uomini
Troppo grandi
E gli gnomi troppo piccoli.

E alla fine anche i luoghi
Lontani sono per me
Irrisolvibili questioni di dimensione.


lunedì 15 settembre 2008

Saliva in coperta




Come se non vedessi
Il sole che mi asciuga le parole
E la pioggia che le lava via
Le stacca
Una a una
Come pesci secchi e schiacciati
Dalla coperta di una nave
Le parole che ho scritto di fretta
Magari pensando
Su carta di vetro
E solo le dita
Lucide di saliva
Avevo per controllare.




giovedì 11 settembre 2008

Rimafore






Mi piace cominciare
Ti ho detto in rima con le lune non piene
Quando ci sono
Da un passo per ogni lungo viaggio
Purché non sia sempre lo stesso.
Tu ricordo
Le chiamasti anafore
E io schietto
E indispettito
Le spogliavo in rime
Leggendo dalla fine.


martedì 9 settembre 2008

Pianezza

Oggi vado piano. Non ho le immagini, non ho le parole. Sono tutte nella borsa, fuori dalla porta e dalla mia portata. Non ho che un piccolo filo di saliva, attorcigliato alla lingua, a far da paciere alle tra le parole che mi sono rimaste in mano, a dibattersi di senso e suoni. Le ho parlate io? O vengono dai futuri pigri, fatti di fuliggine e sbuffi, d'inganni che ho già bruciato? Comunque vada, non sono io, quello che ha parlato.


giovedì 4 settembre 2008

Fotografie


Fotografie
Dai fulmini. Il mais
Già china il capo.


mercoledì 3 settembre 2008

L'inseguimento


E' come una pentola
Un crogiolo
Una mistura paziente di profondità inconfessate
Che resteranno tali
Ma carezzandole
Una piccola pietra
Né sasso, né mattone
Né arma, né ricompensa
Si fa raccogliere
E mettere in parole
Pur continuando
Un'incessante e quieta fuga
Inarrestabile
L'inseguimento
E' tutto del poeta.




martedì 2 settembre 2008

33


Il bello è nel doppio
Nel riflesso
Nella ripetizione
Nell'incontrare su qualche strada un motivo
Plausibile
Per ridere di ogni età
Un motivo intimo
Pescato dal fondo
Sporco e indolente
Come i pesci gatto d'agosto
Lisci e sfuggenti
Che porgono il fianco all'arcobaleno
Non appena guizza il sole.
Mi chiedo se c'è più da costruire
O da dimettere
Più da segnare
O cancellare.
Mentre resto fermo.
Una campana
Nel fango squillante
Del Klondike.


lunedì 1 settembre 2008

Ti chiedo


Ti chiedo saliva
Sudore
Buon umore

Ti chiedo bugie di zucchero
E verità di miele.

Ti chiedo l'affanno
La parte inquieta della tua voluttà

Ti chiedo occhiate che mi disegnino
Peggiore

Sguardi che vestano
Da minuti le ore

Ti chiedo solo
Ciò che so
Ti saprei
Regalare

E i pudori tutti
Affoghino
Senza mai aver
Visto il mare.


giovedì 28 agosto 2008

Le mummie



I cardini pesano le mie porte
Faccio fatica a stordire le rughe
Cerco di disegnare animali estinti
Dalla fronte corrugata.

Ho una senso che dimentica le chiavi
Un diverbio scoppiato a salve
Una folata che mente e indaga
Sui crimini sessuali dei pollini

Più la memoria gratta alla porta
E meno invecchio
Ma lascio le mummie sotto il letto
A raccogliere polvere


mercoledì 27 agosto 2008

Credo meglio


Non mi dire che la notte
Veste solo di ombre e temperatura
Sarebbe sciocco pensarlo
Come vivere
Sprecando l'odio sul datore di lavoro
Sulla polizia municipale
O sulla signora
E i suoi piccoli passi
Mentre cerca di spendere prima
Tempo e denaro
E calma
Nella chiacchiericcio magico
Davanti alla cassa del supermercato.
Non credi meglio
Passare a miglior vita?
Godersi i seni della cassiera,
Il grido senza consonanti dei bimbi
Davanti alle epifanie di chewingum e cioccolata?
Non credi meglio scegliere
Il nuovo snack
Guardando fuori
Il cielo e annusando
I pollini o il diesel del tuo cavallo
Magari anche
La signora di prima
Che rigida
Tesa nello sforzo di resistere all'età
Inciampa e rovescia
Le calorie che non ha comprato
Per vivere peggio
Qualche mese in più?


martedì 26 agosto 2008

Parole


- Eccole!
- Sei sicuro?
- Certo che sono sicuro! Non le riconosci?
- Non mi sembrano le mie? Oppure sì, qualcheduna, ma non tutte...
- Ma ti piacciono? Che importa se non le riconosci, o non sono le tue.
- Sì... sono belle. Ma...
- Ma?
- Credi che le potrò indossare? Come le altre?
- Beh, ora sono tue no. Se sono tue le puoi indossare
- Guardale come camminano piano
- Forse sono spaventate
- E perché? Perché dovrebbero?
- Beh... hai pensato che neanche loro potrebbero riconoscerti?
- Ohccazzo! Hai ragione! E adesso? E se non tornano?
- Ma no, tranquillo. Certo che tornano. Loro non si perdono mai, se non le perdi tu.
- Anche quelle nuove?
- Certo. E' ovvio. Nuove o vecchie sono sempre tue. Anzi, quelle nuove tornano ancora più facilmente.
- beh, e che facciamo. Aspettiamo qui.
- Sai che ti dico: andiamogli incontro!
- Giusto, prendo la chiave.


giovedì 7 agosto 2008

Vacanze

Ebbene sì, anche questo blogghe, così come questo blogghe, questo blogghe e quest'altro blogghe andranno in ferie per qualche giorno. Ci si rivede a fine agosto. :)


martedì 5 agosto 2008

Sassi


I sassi. A volte nasce tutto da lì. L'idea di costruire, intendo. Abbiamo quel bisogno insaziabile. Di costruire, creare, far durare. Mettere i sassolini uno dietro l'altro e farli stare attaccati. Farli crescere più di noi stessi, e allora cominciamo a chiamarli casa. Oppure trasformarli, e li chiamiamo sculture, dandogli addirittura un nome.
Poi a volte costruiamo cose strane: cerchi sull'acqua, canestri nei tombini.
E quando li lanciamo, è sempre per distruggere, qualcosa che prima si è costruito.
Così è il caos che vogliamo leggere nelle crepe di un vetro o nelle sue schegge, o la vita e vista che vogliamo togliere, mirando agli occhi.
Sono i sassi, il primo creatore. I sassi creatori di creazione. E i sassi, si sa, sono sempre più di uno.


lunedì 4 agosto 2008

Lunedì


Appassire sembra lontano
Un fatto di altri o un timore che non fa per noi
Non siamo mica fiori?

E quando i lunedì pungolano
Un moto a singhiozzo
Fatto di clic
Voglia di basta
E gesti che tanto
Cominciamo ad aspettare

Stanchi
Perché in fondo
Non siamo mica fiori?


mercoledì 30 luglio 2008

Il canto


Se tu mi chiedi
Di disegnare una voce
Lo posso fare solo mentre canta
E' nello spazio
Tra parole e melodia
Che i tubetti cadono dal tavolo
E senza rotolare
Scoppiano e grillano di luce.
E solo lì
Che posso separare le sfumature
Con le dita
E rubarle al mare grigio
Della monotonia.



giovedì 24 luglio 2008

La leggerezza delle calunnie


Ti ho visto camminare
Così lontano che le calunnie ti divertivano
Ti ho chiesto chi eri e mi ha mostrato chi sono
E non tutto mi è piaciuto

Gesticolavi ancora
Quando le mie mani
Si erano ridotte a un pugno
Di polvere

E ti guardavo
Quando del tempio mi mostravi i bastioni
E avevo solo le mani
La lingua e un cucchiaio
Per fare di un varco una prigione.


martedì 22 luglio 2008

Ricordi involontari


C'è che di fianco
A un nodo di foglie
Gobbe e seccate
Scorge l'infinito.

Io
Ho solo le gocce del parabrezza
Da unire
E contare
Per cercare la padronanza
Dell'occhio dentro la luce dei fari.

Eppure
Passo e volto il capo
Verso le porte
Di madri scivolate in cielo
Lasciandosi cadere da letti
Troppo bianchi per poter contenere sonno.

E non so quel che resta
Forse lo stesso piccolo infinito
Che non tornerà più.


Avevamo


Eravamo di quelli
Che vestivano
Con cravatte e bracciali
Di superbia e distanzia
Quel non ci si poteva permettere

Ingenui
Falci oblique in un pagliaio
Il suono in tasca
La cote lontana
Sul davanzale di una finestra chiusa

Poi si cresce
Ci hanno detto
Come fosse insegnarci il pane
O la terra
O non insegnarci niente

Avevamo freddo
Sete
Carte da gioco

Avevamo un pensiero solo con la faccia piegata
In un sorriso

Avevamo i brividi a spasso sul viso

Avevamo tempo
Che abbiamo ancora
Ma facciamo finta di no



mercoledì 16 luglio 2008

Occhi grandi


Occhi grandi, sai
Occhi che si mangiano i minuti
I viottoli acquattati
Le stronzate
Una via l'altra
Paracadute obliqui
Piccole bocche parsimoniose
Riempite di sorrisi fino a scoppiare
Occhi spalancati
Braccia sottili
Foglie cadute e mai marcite
E sopra le ciglia
A testa in giù come i pipistrelli
I ricordi
Che si danno di gomito
A ogni alito di vento.


lunedì 14 luglio 2008

Maschere

Che mi metto le maschere

Una sull'altra

La barba schiacciata
Che ride assieme alla faccia
Poi smette
Cade
Ritorna
Si bagna di birra
Di saliva
D'anguria
Si piega mentre segue la lingua
O gli occhi che s'alzano
E s'abbassano come tapparelle
O alberi troppo giovani
O magri

E così
Una sull'altra
Rischio di mescolarle
Le maschere
Mosaico di strati e ombre e musi e muse
O oggi ho quella di laggiù
Domani quella che qui
Avrei dovuto portare
E non ho.

Così non mi curo
Se per ognuna c'è uno specchio
Fatto di occhi
Uguali e diversi
Non si parla di uno
O centomila
Io lavoro con le decine
E come le cose che si crede
Di meritare
E preferisco così.


giovedì 10 luglio 2008

Auto parcheggiate che andranno




I segnali!
Eccoli!
Si avvicinano come strisce di luce
E bianche e rosse e arancione.
I segnali abituati
A disegnarti le direzioni
Fate storpie
Sentinelle delle spazio
Dove fallisce lo sguardo
Per lasciar strada
Allo zig zag dei fari.
E lucciole
Destini
Auto parcheggiate che andranno
Si vive qui
Sempre
Dove desinare sazia.


martedì 8 luglio 2008

La fame del povero


Sognavo spesso
Ai tempi del gelso
Di accanirmi sugli incubi.

Ero lì
Per aria
E puntavo l'indice quando
La tenebra doveva avere
Inizio e fine.

Avevo sorelle e fratelli
Troppi
Per curarsi di me
Dell'imbrunire
O del delirio che striscia
Lasciando le croste
Dei moncherini sull'asfalto

Il singhiozzo scandiva giorni
Interi
Di occhi chiusi
E stomachevoli fiotti
Di zucchero e polenta.



giovedì 3 luglio 2008

Gatti che giocano - parte due



Metti caso che non vi basta quello sotto... potete rilassarvi con questo. A proposito, cenè ancora 4 disponibili! :)


Gatti che giocano



Ok, su. Non mi si venga a smaronare. Guardare i gatti che giocano è una tra le attività più beneficamente stranianti che l'essere umano conosca da millenni a questa parte. Punto.


martedì 1 luglio 2008

Il carattere delle ore


Forse ci sono ore ottimiste, ore in crescita. L'1.23, per esempio, o le 2.46, o ancora le 23.45. Ore che a volte non conosciamo tanto beneperchè si nascondono in mezzo al buio, più o meno vicine, a seconda della timidezza. Ma ci sono anche quelle sfacciate, come 12.34. Le ore pessimiste, invece sono di più. Paiono volersi mostrare a tutti i costi, a volte, ricche di luce e di rumore. Le 8.42 o le 6.54, per esempio, che beate dalle loro discese si divertono a introdurre il lavoro di molti. Oppure le 21.00, figlie di chiacchiere e tv.
A me resta una particolare simpatia per le ore dell'uguaglianza, che s'incontrano solo di notte e hanno il dono della discrezione. Anche quando le vedi, a malapena le noti. Le 5.55... l'1.11... l'unica che non è timida è solo lei, l'ra dello stupore: le 00.00.
Solo l'11.11 è così coraggiosa da vivere alla luce del sole. Mi raccomando. Salutatela, quando capita a tiro.


lunedì 30 giugno 2008

Abbiamo


Abbiamo maschere usa e getta
Ma le lasciamo marcire
In faccia e nei cassetti.

Abbiamo voci coraggiose
Che seppelliamo
Di vecchi occhiali che non useremo più
Ma ci dispiace buttare.

Abbiamo orecchie più pulite
Disabituate al silenzio
Mani più liscie e sottili
Cellule marce
Insonnolite
E viviamo sopra le cose
Come se non potessero svegliarsi mai.




venerdì 27 giugno 2008

Lampi di caldo


Lampi di caldo
Mimano il temporale
La volpe scappa



venerdì 20 giugno 2008

Vene, onde, venti



Le parole difficili hanno vestiti leggeri
Tremano
Per il freddo o l'emozione.
Le parole difficili sono solitarie.

Scuotono il flavo manto
D'invereconda ingordigia
Mussano la curiosità
Riattano i truismi.



mercoledì 18 giugno 2008

A gonfie vene



Capita siano gli altri
A rendere tardo
Quel che prima era presto
Vanificano l'enegia
Quando ti resta così poco
Da poterlo dare via felicemente
Cuore che va
E distilla la giornata
A gonfie vene.



martedì 17 giugno 2008

Canzone della pioggia


La pioggia è un mare dolce
L'acqua una falena
Il vento sa di burro
Il buio una sirena

Alterna blu a rigore
Del morto un po' alla volta
Del cieco in cima monte
Del vivo per errore

E fan presto i concubini
A fingersi persone
San scegliere i momenti
Persino le parole

Non resta che dormire
Affidare tutto ai sogni
Coltivando arcobaleni
Nella bava sul cuscino


lunedì 16 giugno 2008

Tergicristallo

Cristallo è una parole piena di 'r' e piena di 'l'
Le puoi sentire nella voce alta
Negli scherzi
Nel recitare sè stessi.
Quanto piove il cristallo perde la 'r'
Nel diventare tergicristallo.
Se non capite non importa
E' facile spiegare
Basta la voce alta
Che dice Crrrristallo
E che non sa fare altrettanto
Con tergicristallo

E questo pensiero è una goccia
Piccola

Io la riconosco
In alto a sinistra
Poco più in là dello specchietto
Una goccia di quando comincia a piovere

Perché è così
Che ci crediamo o meno
Che pensiamo noi
"Ho una direzione?"
"Perché non ho ancora figli?"
"Perché non mi sono ancora informato sul notaio?"
"Dove ho lasciato la penna blu?"
Tutte gocce sul vetro
Di quando comincia a piovere

E alcune asciugano
Altre si uniscono
Si fanno rivolo,
Lacrima,
Sorriso.
Altre dirottano il sole come fosse una barca a vela
Smettono in panni della pioggia
Orfane del suono e dell'odore
E si fanno tela
Che copre e rallenta

Per noi è facile
Bimbi troppo viziati
Spiriti indolenti
Corpi invecchiati
Cancellare con un cenno
Di un dito
O di una mano
Poche ore di sonno
Minuti di sesso
Secondi spesi a sorridere
Per non pensare più.


martedì 10 giugno 2008

Still

C'è chi non capisce quando
Un parapetto divide o difende
C'è chi si pensa solo
Sovrappensiero.
Gente che non ha
Da fare
E non farebbe
Eppur si muove.

Il parapetto si agita
Il tempo che guizza nelle vene
Del legno
Gente
Che ancora coglie fiori e non capisce
Che per una stilla
Da cogliere
Serve sempre una scheggia.



 

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