martedì 31 luglio 2007

Mi hanno rubato il telefono, evviva evviva


Venerdì notte. Fa caldo e c'è luna piena. Prendo l'asciuganano (per me gli asciuganani sono sempre piccoli e mi fanno sentire così) e vado a dormire in spiaggia, autan-munito. In spiaggia non si porta niente, ovviamente, ma il telefono sì, perchè devo scrivere gli haiku.
E dico, vuoi che non mi venga in mente un fantastico haiku con tutta questa luna piena.
E invece dormo dopo cinque minuti (cinque perchè sono un ballista).
E mi ero tolto anche le lenti per dormire meglio, che tanto magari chissà, gli haiku vengono meglio nel sonno, visto che di recente, da sveglio, non vi vengono più o più di tanto.
Mi sveglio a un certo punto.
Giovanotto alto grigioadidas-vestito che cammina dietro gli ombrelloni.
Ora.
In spiaggia di notte si cammina in direzione del mare, oppure se si è sul bagnalavasciuga, in direzione del fronte delle onde, altresì detta risacca. Camminare in mezzo agli ombrelloni e ai dormienti ubriachi o sognanti non è contemplato, mi dico.
E quindi il tipo, pelle scura e capelli corti, mi dico che voleva rubarmi il telefono. Dico e penso, ma non lo vedi che è un telefono di merda? beh, sì, lo vede, penso. nel dubbio però visto che son sveglio prendo il cell in mano e mando un messaggio alla cazzo a chissà chi e il tipo ragazzetto pseudo ladro tira dritto.
Ok dico. ora sono sveglio, meglio. e dove sono tutti gli haiku che dovevo scrivere. luna mare e clima mite, mit vento fresco und niente schiamazzi. Gli haiku saranno sicuro nelle pieghe del cervello. Cerco cerco e cerco e trovo solo sogni, ergo mi addormento, ergo mi risveglio e il cell non c'è più.
dove sei dove sei, dico io sapendo già la risposta.
non ci sei non ci sei, dice il ripiano vuoto dell'ombrellone!
Pirla pirla, dice l'ombrellone!
Scemo scemo, dice il lettino!
Coione coione, dice l'asciuganano!
E la sabbia, quella maledetta dai mille e mille e mille occhi grigi, dice cose che non si può scrivere qui.
Telefono e mi risponde quella troia della vodafone che risponde ai telefoni di tutti.
Allora convinco il 190 che sono io sì, quello di quella scheda lì.
Risultato alle nove e mezza (35, va) della mattina dopo ho giù un'altra scheda e penso con leggero rimpianto a quelle quattro poesie in croce salvate nel telefono che non rivedrò più. Oh poverine, oh poverine.
Poi però i carabinieri smettono all'improvviso di arrestare culi che si baciano a Roma e vengono a Lignano ad arrestare due giovanotti pieni di soldi e di telefoni che chiedevano gentilmente in prestito ai dormienti durante la notte. Chi tace acconsente, si sa.
Così sono contento. Non del telefono, che tanto la batteria non c'è e la scheda lho già cambiata, ma che almeno sti due pirla marocco e palestina han fatto la figura di emme.
Che tanto magari la batteria gliela chiederò indietro il prossimo weekend, visto che gli hanno datto un sacco di mesi condizionali e cioè niente.
Evviva evviva.


lunedì 30 luglio 2007

Rovesciando cose

Rovescio un fiume
Cercando di sgocciolare via le rive
Rovescio una maglia per fa cadere
Fuori le mani
Rovescio una pentola
Un piatto
Una medaglia
Solo per curiosità
Dabbenaggine
O ignoranza.
Rovescio anche gli occhi
All'ccorrenza.
E a testa in giù
Cerco di guardarmi intorno per vedere
Chi mi ha rovesciato.


venerdì 27 luglio 2007

Palar



giovedì 26 luglio 2007

Sono più che


Sono sempre in riva a qualcosa
Nel nido di qualcuno
All'ombra di qualcos'altro

Sono nelle spire
Tra le righe
Sulle pendici

Sono in mezzo
Sotto
Senza

Sono
Più che...


mercoledì 25 luglio 2007

La corda dei ricordi


Ricordo la corda che mi accordava ai ricordi
Ma ho scordato la corda che ricordava i discordi
In accordo al mio miocardio
Sarò sempre in disaccordo
Coi cordless e i Concorde.
Col cardi e gli anacardi
Quasi concordo.
D'accordo?


martedì 24 luglio 2007

Marea timida


Marea timida.
Gabbiani contro vento
Fermano il tempo



lunedì 23 luglio 2007

Grossi corpi


Se su un colle c'è un muro
Se il muro non è un muro
Ma una lapide
E la lapide è su un colle
Chi
E quanto è grosso
Chi è sepolto
Sotto al colle?


venerdì 20 luglio 2007

Rami spezzati



Rami spezzati
Un'eco silenziosa
Del temporale.



giovedì 19 luglio 2007

I link sono strade di memoria

I link sono strade di memoria.
Oh no?


mercoledì 18 luglio 2007

Di martedì a quest'ora tarda


Le luci accese
Di martedì a quest'ora tarda
Sono come i fruscii che si nascondono nei passi
Quando timorosi
Vaghiamo di notte
Nei boschi
O nei prati
E anche stanotte
Sono fuori strada
Ma non dovevo andare da nessuna parte.


martedì 17 luglio 2007

I grandi ne

I grandi ne
Sono quelli gelati
Ghiacciati
Duri a scalfirsi
Ne io, ne tu
Per esempio
Ne carne, ne pesce
Che poi,
Che anche il pesce è carne non lo dice nessuno.
Sopraffatti dai modi di dire
Ne deriva che i grandi ne
Sono una bugia
Nella bugia.


lunedì 16 luglio 2007

Prospettiva di una curva obliqua


Non ho mica capito perchè non riesco a fare le foto diritto. Un tempo avevo questo problema con le forbici e la carta. Ora non ce l'ho più perché, semplicemente, non uso più di tanto carta e forbici. Poi ho avuto il problema con i quadri e gli orizzonti. Storti. Irrimediabilmente storti. Come pensassi che la soluzione sta nell'obliquità. E' geometria, non filosofia. La diagonale del quadrato è sempre più lunga del lato: semplice legge della giungla. Dev'essere selezione naturale, il desiderio dell'obliquità. O meglio, la tendenza a. O meglio ancora, la pendenza.
Le curve poi. Le curve e l'obliquità fanno del mio occhio un incantesimo.
Ultima, la prospettiva. Oggi le foto. Domani chissà.



venerdì 13 luglio 2007

Quando il sole spacca gli alberi

Quando il sole spacca gli alberi
Li allinea in ciocchi
Matasse su matasse
Cercando una chimerica perpendicolarità
E accontentandosi di un'accettabile scarsa pendenza
Quando il sole spacca gli alberi
In silenzio e senza fulmini
Lisciando come un corridoio
Di cui le porte sono i margini.
Mano sulla fronte
Tesa
A partorire ombra
Ma l'ombra dov'è?
Nella mano
O nella fronte?


mercoledì 11 luglio 2007

Colto


Miro a diventare colto
Stare spesso raccolto
Rimanendo incolto


martedì 10 luglio 2007

Un vaso colmo

Ha piovuto sui prati
Sollevando effluvi di emozioni antiche
Cose che
Ricordano a malapena di bambini
Poco dopo esserlo stati.
Hanno pasteggiato con lacrime
Lime e zucchero di canna.
Baciare,
Dicevano,
E' una forma mentis
Un vaso colmo di superbia
E buone intenzioni.


lunedì 9 luglio 2007

Rondini sulle ciglia


Ogni tanto i pensieri ti arrivano a centinaio
Legati in gruppi di dieci
O a dozzine.
Si appoggiano uno a uno, in equilibrio
Sulle ciglia
Come rondini irregolari
Mescolate a corvi
A tortore
A gazze unite a loro senza alcun desiderio di migrare
Solo a far cagnara.

Allora cerco di stare fermo
Immobile
Guardo fisso avanti, mentre uno a uno li sistemo
In qualche buco
In qualche stanza senza finestre
Perché non possano fuggire
Ma il difficile non è trattenerli
Il difficile
Provate pure
E' non sbattere le ciglia.


venerdì 6 luglio 2007

Indovinello con premio: Cos'è?


Non necessariamente del classico colore
Discretamente pallosa,
Anche vola.

Si vince un libro che non ho mai letto e mai leggerò.



giovedì 5 luglio 2007

Logo Rea

La colpa non è mai una sola

Ma è a grappoli come l’innovazione

E le disgrazie.

E la colpa dei gesti

È sempre salvabile.

Sono le parole che l’accompagnano,

Colla e vetro infranto,

Il boia o l’assassino.



mercoledì 4 luglio 2007

Dividi il sole per tre

Dividi il sole per tre

O la luna

O una moneta di cioccolato.

La chimera è nella lama.

L’alchimia selvaggia

Di tutto ciò che non è mite

Ti osserva già.



martedì 3 luglio 2007

Alluvione

Dicevi tu
Non ci sono giorni
In cui piove sempre
Dicevi

Così ti ho creduta
Di quelle certezze che restano
Anche lontane
Dalla propria fonte
Fiume che scorre incosciente

Non ci sono giorni
In cui piove sempre
Pensavo
E sorridevo alla verità
Che germogliava da quelle parole

Fino a pochi giorni fa

Ora la cantina trabocca
Di acqua color faggio e cannella
Porta a passeggio
Le bottiglie della collezione
Prive ormai dell’etichetta

Il pavimento del bagno
Spalma i pasti
Che feci giorni e giorni addietro

Le galline sbattono sciaguattando
Contro la rete del pollaio
Prigioniere di un deflusso capriccioso

Il cane
Come abbaiasse instancabile a un ospite misterioso
Rimane appeso al cancello
La testa incastrata
Le zampe penzoloni
Le mosche dove il pelo è già scivolato via

Io
Dal piano di sopra
Osservo la piovana marea
Che occhieggia e s’affaccia dall’ultimo scalino
Ora che ti sei ripresa
Anche la tua ultima menzogna
Non mi impressiona più
Vederti faccia in giù
Mentre i ratti ti usano
Come isola.




lunedì 2 luglio 2007

Pigrizia



Appena sotto le vesti
Sai...
Le mie
Quelle che mi lasciasti
Como un dono sgradito
Appena sotto di esse
Nell'ombra sbiadita
Farcita di bagliori
Dove la carne adesso
Fatica a ricrescere.
In quella fessura lievissima
Colgo del movimento

Mi chiedo cos'è
Poichè la curiosità è umana
E le ragioni
Sono il cancro che divora i misteri

Le scosto appena
Dunque
Mani in tasca
Le mie
Per pigrizia
Usando il muso come un gatto
Senza chiederti
Perchè
Da giorni ormai non parli più con me
Allungo la lingua
E percepisco il brulicare.



 

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