mercoledì 30 gennaio 2008

Ti vedo!


Ti vedo!
Perchè continui a guardarmi?


martedì 29 gennaio 2008

Buonanottide

Ieri ho buonanottato i dormienti
I superbi
Gli impazienti
Quelli che si dimenticano gli allegati
E le bugie.
Li ho buonanottati fino ad adesso
Fino al sole
Che mi gonfia la finestra di magie.


lunedì 28 gennaio 2008

Ecco si, mi sono fotografato il dentro


Mi sono fotografato il dentro da fuori e dopo anni. I quadri intendo.
Non disegno più. Non dipingo più. Peccato davvero.
Dovrei ricominciare. Ma nel cesto dei dovrei ci sono talmente tante cose che quando ne butto un'altra sparisce come una biscia tra le anguille.
Dovrei fare altrimenti.
Sempre o almeno più spesso, fare altrimenti.


venerdì 25 gennaio 2008

Come un passante di una cintura

Ho chiocciole e chioccioline che pascolano, bimbi nel prato, musi ottusi che fingono stupore.
L'erba non è alta, ma folta e rivoltosa, capigliatura sbiadita dal sole e allungata dalla brezza.
Dove sono i sentieri? Non li vedo, eppure non mi spiego abbastanza per abbracciare un'intero panorama con il solo sguardo. So che dire parole a caso è inutile. Descrivere una visione serve solo a chi ne percepisce il chiarore. I quadri cupi sono appesi alle pareti di chi ha speranza.
I toni acuti scintillano nelle orecchie di chi resta in ascolto. Io non appartengo alle categorie. Le categorie non mi appartengono. Ho più fame io che il mare che si mangia le rocce. Questo è certo.
Mi sono perso i denti, un pezzo alla volta, sbriciolati dagli anni. Mi sono perso i tempi, le occasioni, i fantasmi, le minacce e le inerzie del cuore. Come un passante di una cintura, mi lascio attraversa solo da ciò che posso contenere.


giovedì 24 gennaio 2008

Prospettive incurabili

Le prospettive sono un male incurabile.


martedì 22 gennaio 2008

Pioggia su nebbia

Pioggia su nebbia.
Confini di un tempo
Che non sa scegliere.


lunedì 21 gennaio 2008

Come tanti, come nessuno

Mi basta così poco alla suggestione. Infilare colori uno dietro l'altro, un oggetto senza nome...
Tutto quello che resta intorno dopo averlo pensato, senza guardarlo più.
Sono una persona semplice. Con i pensieri che vengono uno alla volta, senza tenersi per mano.
Gli occhi non hanno rivali, il naso viene per ultimo. Le orecchie sono seconde, ma lontane dalla vetta. Son fatto così. Come tanti, come tutti, come nessuno.


domenica 20 gennaio 2008

Sfumature


Vorrei essere una cosa
Che quando la pensi
Ti sembra di essere seduto
Con il pallottoliere
A contare sfumature.



venerdì 18 gennaio 2008

La scatola


Curioso ricordarsi che da piccoli si faceva altro. Noi che adesso ci sentiamo piccoli quando parliamo di 16-18-20. Piccoli e stupidi. Si metteva tutte le cose da fare in una scatola e quella stava lì, chiusa, sballottata qua e là come un cuscino. Erano cose da fare e si facevano.
Compiti, esami, allenamenti, la tv, uscire e tutte le cose che si facevano.
La vita che ti disegnava la faccia invece era quella fuori dalla scatola.
Da piccolo facevo il writer.
Da piccolo mi perdevo per i campi.
Da piccolo mi piaceva scoprire dove portava una strada
Da piccolo stavo sveglio fino a tardi senza bisogno di festeggiare niente o vedere nessuno.
Da piccolo non leggevo e non mi sentivo in colpa né il bisogno di farlo.
Da piccolo si andava in posti nuovi solo perché erano nuovi.
Da piccolo mi vergognavo sempre poco di tutto. Spesso niente.
E tutte queste cose erano fuori dalla scatola.
Adesso, certi giorni, ho timore.
Penso che la scatola esiste ancora, e io ci vivo dentro.
E' solo cambiato il contenuto.


mercoledì 16 gennaio 2008

All'orizzonte


All'orizzonte
Dita schiacciano il cielo,
Le punte bianche.


martedì 15 gennaio 2008

Ombre piovane


Ombre piovane
Tatuano il cruscotto.
Neve mancata.


lunedì 14 gennaio 2008

La prendo con calma


Oggi la prendo con calma. Faccio piano. Scrivo piano. Non corro. Le cose da fare, alla fine, si faranno. Il parcheggio spunterà fuori, sarò fortunato. Come l'acqua ferma, che ferma non è mai. Se non altro muove i colori dentro, un pò come se noi, spostassimo la carne da un posto all'altro del corpo. Ma non lo facciamo. Allora la prendo con calma. Per stare fermi ci muove piano.
Si deve fare così. Non fretta. Non immobilità. Nemmeno calma.
Lo star bene ha un occhio aperto e uno chiuso. Prende la mira.
Ho finito il caffè. Ora mi alzo. Con calma. Lavo la tazzina, prima che lo zucchero si attacchi al fondo, lasciandomi ricordi dolci sotto le unghie.


sabato 12 gennaio 2008

Zanzare comprese


E che, non le vorrei anch'io un paio di scarpe come queste, con il mio cognome addosso come un nome? E certo che sì. Ma due piccole tortorelle di fastidio svolazzano sull'idea di comprarle. 170euri, nonchè fanno cagare. E allora? le dimenticherò in questa foto in vetrina, chissàmai che un giorno le facciano meno patriottiche e meno costose. Nel frattempo cosa riesco a firmare con il mio cognome? E con il nome? E con la faccia?
E soprattutto
Cosa firmo col pensiero? Estranei lì, incauti, che mi pensano attaccando facce al nome o facce alle parole o parole alle facce. Incuriosito mi chiedo cosa cambia nello spazio del pensiero: quel momento che tramuta un ricordo in presente, la realtà passata in fantasia presente. Insomma so cosa voglio dire ma non mi sono sicuramente spiegato.
Ora si parte e si va. Si leggerà, si mangerà la torta e si dormirà nel letto di chi, mi sogna senza pensarmi. E pace per tutto il resto, zanzare comprese.


venerdì 11 gennaio 2008

Cerca l'uccello!


Trovato?
:)


mercoledì 9 gennaio 2008

Ciò che non dico


Il porto, i pensieri. Colori tutti uguali, acqua tranquilla. Queste sono le cose quando le penso.
Barche intonate al proprio contorno. Piccole, grandi, tutte che paiono riposare a loro agio.
Nessuna sbagliata, nessuna fuori posto. Allineate. Le puoi contare, osservare.
Poi devo dire qualcosa.
Scegliere cosa dire.
E' così che funzionano le cose da ognuno e per gli altri.
Diciamo cose, ne potremmo dire tante, anche simili, oppure completamente diverse. E' come scegliere una di queste barche, in un istante, e dire: "tocca a te! Vai!"
Era la barca giusta? Ho scelto bene?
E soprattutto, avere un porto più grande, con più barche, e più tipi, aiuta o no a scegliere meglio?
In fin dei conti, ciò che non dico è ciò che potevo essere.


martedì 8 gennaio 2008

Mare gelato


Mare e gelato! Mare e gelato!
Mi dicevi.
E mi dicevi anche un sacco di altre cose.
Come di tv
Come di negozi
Come di cose che si comprano con i risparmi
O con i regali
Come di cose che succedono lontano da qui
Come di posti che non ho visto che farei tanto bene a vedere.
Io che faccio fatica anche fare un giro per la campagna
Di quando ero piccolo
Intorno a casa mia
I canali, i prati, i boschetti di sorgiva
Che dimagriscono, scompaiono,
Raramente ingrassano
Ma come una vecchia morosa che non dimentica
Mi piacciono anche così.
Mare gelato.
Ti dico.
Io che parlo senza i punti esclamativi
E quando li metto è perchè vengono da soli
Come la cacca e il sonno.
Io che parlo tanto, ma dico poco
Te lo mostro
Tu non capisci
E io capisco
Che è quel che mi aspettavo
E tuttavia lo ammetto
Mi piace che le cose
Vadano così.


domenica 6 gennaio 2008

Buoni propositi 2008

Ho le mie piccole abitudini, come i cattivi e i pazzi. Le mie ricorrenze, come le streghe e i pagani. O gli spirituali, certo, perché no. Al primo dell'anno si passeggia sul mare.
Al primo del mare si legge, passeggiando sul mare.
Quest'anno di nuovo c'è che ho le foto. Che certe cose si faceva prima a fotografarle che a tenerle a mente. Come il tronco che finge d'essere mostro marino.
Come la mosca sul libro, la brina sulla sabbia e l'ombra sulla brina, e un sacco di altre cose.
Al primo dell'anno, infine, penso sempre i miei buoni propositi.
Ecco quelli di quest'anno.

Arrivano come botti
I buoni propositi
Fontane luminose sempre troppo veloci a finire

Così mi impegno
Per quest'anno
A non denigrare mai le scimmie
Anche loro schiave sempre dell'abitudine
Ma con due mani in più.

Mi a ricordare
Che quando un'onda
Raggiunge un'altra
Non è più forte
Ma avvicina la risacca
Per entrambe

Cercherò anche
Di non dimenticare
Che solo il mormorio dell'acqua
Ha una direzione
Ma nessuna sorgente.
E che andare in più posti
Non sempre vuol dire vedere più cose

E' vero l'opposto.

E infine
Per il maltempo che verrà
Scoprire che solo dopo la pioggia
Sulla sabbia
Si può tracciare un segno deciso.



 

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