mercoledì 30 luglio 2008

Il canto


Se tu mi chiedi
Di disegnare una voce
Lo posso fare solo mentre canta
E' nello spazio
Tra parole e melodia
Che i tubetti cadono dal tavolo
E senza rotolare
Scoppiano e grillano di luce.
E solo lì
Che posso separare le sfumature
Con le dita
E rubarle al mare grigio
Della monotonia.



giovedì 24 luglio 2008

La leggerezza delle calunnie


Ti ho visto camminare
Così lontano che le calunnie ti divertivano
Ti ho chiesto chi eri e mi ha mostrato chi sono
E non tutto mi è piaciuto

Gesticolavi ancora
Quando le mie mani
Si erano ridotte a un pugno
Di polvere

E ti guardavo
Quando del tempio mi mostravi i bastioni
E avevo solo le mani
La lingua e un cucchiaio
Per fare di un varco una prigione.


martedì 22 luglio 2008

Ricordi involontari


C'è che di fianco
A un nodo di foglie
Gobbe e seccate
Scorge l'infinito.

Io
Ho solo le gocce del parabrezza
Da unire
E contare
Per cercare la padronanza
Dell'occhio dentro la luce dei fari.

Eppure
Passo e volto il capo
Verso le porte
Di madri scivolate in cielo
Lasciandosi cadere da letti
Troppo bianchi per poter contenere sonno.

E non so quel che resta
Forse lo stesso piccolo infinito
Che non tornerà più.


Avevamo


Eravamo di quelli
Che vestivano
Con cravatte e bracciali
Di superbia e distanzia
Quel non ci si poteva permettere

Ingenui
Falci oblique in un pagliaio
Il suono in tasca
La cote lontana
Sul davanzale di una finestra chiusa

Poi si cresce
Ci hanno detto
Come fosse insegnarci il pane
O la terra
O non insegnarci niente

Avevamo freddo
Sete
Carte da gioco

Avevamo un pensiero solo con la faccia piegata
In un sorriso

Avevamo i brividi a spasso sul viso

Avevamo tempo
Che abbiamo ancora
Ma facciamo finta di no



mercoledì 16 luglio 2008

Occhi grandi


Occhi grandi, sai
Occhi che si mangiano i minuti
I viottoli acquattati
Le stronzate
Una via l'altra
Paracadute obliqui
Piccole bocche parsimoniose
Riempite di sorrisi fino a scoppiare
Occhi spalancati
Braccia sottili
Foglie cadute e mai marcite
E sopra le ciglia
A testa in giù come i pipistrelli
I ricordi
Che si danno di gomito
A ogni alito di vento.


lunedì 14 luglio 2008

Maschere

Che mi metto le maschere

Una sull'altra

La barba schiacciata
Che ride assieme alla faccia
Poi smette
Cade
Ritorna
Si bagna di birra
Di saliva
D'anguria
Si piega mentre segue la lingua
O gli occhi che s'alzano
E s'abbassano come tapparelle
O alberi troppo giovani
O magri

E così
Una sull'altra
Rischio di mescolarle
Le maschere
Mosaico di strati e ombre e musi e muse
O oggi ho quella di laggiù
Domani quella che qui
Avrei dovuto portare
E non ho.

Così non mi curo
Se per ognuna c'è uno specchio
Fatto di occhi
Uguali e diversi
Non si parla di uno
O centomila
Io lavoro con le decine
E come le cose che si crede
Di meritare
E preferisco così.


giovedì 10 luglio 2008

Auto parcheggiate che andranno




I segnali!
Eccoli!
Si avvicinano come strisce di luce
E bianche e rosse e arancione.
I segnali abituati
A disegnarti le direzioni
Fate storpie
Sentinelle delle spazio
Dove fallisce lo sguardo
Per lasciar strada
Allo zig zag dei fari.
E lucciole
Destini
Auto parcheggiate che andranno
Si vive qui
Sempre
Dove desinare sazia.


martedì 8 luglio 2008

La fame del povero


Sognavo spesso
Ai tempi del gelso
Di accanirmi sugli incubi.

Ero lì
Per aria
E puntavo l'indice quando
La tenebra doveva avere
Inizio e fine.

Avevo sorelle e fratelli
Troppi
Per curarsi di me
Dell'imbrunire
O del delirio che striscia
Lasciando le croste
Dei moncherini sull'asfalto

Il singhiozzo scandiva giorni
Interi
Di occhi chiusi
E stomachevoli fiotti
Di zucchero e polenta.



giovedì 3 luglio 2008

Gatti che giocano - parte due



Metti caso che non vi basta quello sotto... potete rilassarvi con questo. A proposito, cenè ancora 4 disponibili! :)


Gatti che giocano



Ok, su. Non mi si venga a smaronare. Guardare i gatti che giocano è una tra le attività più beneficamente stranianti che l'essere umano conosca da millenni a questa parte. Punto.


martedì 1 luglio 2008

Il carattere delle ore


Forse ci sono ore ottimiste, ore in crescita. L'1.23, per esempio, o le 2.46, o ancora le 23.45. Ore che a volte non conosciamo tanto beneperchè si nascondono in mezzo al buio, più o meno vicine, a seconda della timidezza. Ma ci sono anche quelle sfacciate, come 12.34. Le ore pessimiste, invece sono di più. Paiono volersi mostrare a tutti i costi, a volte, ricche di luce e di rumore. Le 8.42 o le 6.54, per esempio, che beate dalle loro discese si divertono a introdurre il lavoro di molti. Oppure le 21.00, figlie di chiacchiere e tv.
A me resta una particolare simpatia per le ore dell'uguaglianza, che s'incontrano solo di notte e hanno il dono della discrezione. Anche quando le vedi, a malapena le noti. Le 5.55... l'1.11... l'unica che non è timida è solo lei, l'ra dello stupore: le 00.00.
Solo l'11.11 è così coraggiosa da vivere alla luce del sole. Mi raccomando. Salutatela, quando capita a tiro.



 

Il blog di gelo

Salvadeat

Il mostro sul comodino

Copyright 2010 pensieridigelo. All rights reserved.
Themes by Bonard Alfin | Distributed by: free blogger template videobest blogger templates of 2013 | best vpn anonymous best vpn on mac