Non scriverò sulla schiena delle tue parole.
Lascerò il foglio bianco e i pesci faranno compagnia
Ai mostri marini che non ho disegnato.
Saranno le righe sottili a governare lo spazio
E quelle belle parole
I chiasmi, i calembour, sineddoche e anafore
Non troveranno posto
Non sopravviveranno nella memoriadopo essere state cercate
E trovate.
Io sono quello che non muore
La mano data e quella rifiutata
Sono quello che rimane, resta, avanza.
E non chiedo perdono, non chiedo, non perdono.
Si smarriscono tutte le volte i sentieri,
Nell'usura delle suole,
Dagli strappi nelle tasche
Sul trono di Solitudine
Impronunciabile, Illeggibile
Regina senza pari.
Lascerò il foglio bianco e i pesci faranno compagnia
Ai mostri marini che non ho disegnato.
Saranno le righe sottili a governare lo spazio
E quelle belle parole
I chiasmi, i calembour, sineddoche e anafore
Non troveranno posto
Non sopravviveranno nella memoriadopo essere state cercate
E trovate.
Io sono quello che non muore
La mano data e quella rifiutata
Sono quello che rimane, resta, avanza.
E non chiedo perdono, non chiedo, non perdono.
Si smarriscono tutte le volte i sentieri,
Nell'usura delle suole,
Dagli strappi nelle tasche
Sul trono di Solitudine
Impronunciabile, Illeggibile
Regina senza pari.