domenica 25 ottobre 2015

Testa di pesce

Testa di pesce,
Ali di pipistrello.
Cirri e nembi.


sabato 24 ottobre 2015

Lieve mi schiaccia


Lieve mi schiaccia
Il peso dell'autunno
Cade una foglia.


mercoledì 21 ottobre 2015

Pittrici di verdi e d'azzurri

Queste mattina di ottobre hanno studiato a lungo. 
Anni e anni di azzurri di verdi lappati delle pozzanghere,
Come cani selvatici. 
Per giorni e giorni aspettano immobili e asciutte, 
Con la pazienza del girasole. 
Poi, una notte, non si sa come, 
Ti dormono in macchina, e se ne vanno prima 
Che tu te ne accorga, lasciandoti 
Quadri ancora umidi, dipinti all'angolo 
Del parabrezza.



martedì 20 ottobre 2015

Quiete rosa




lunedì 19 ottobre 2015

Goccioline

Ci sarà pure un disegno, 
Uno schema, un progetto, 
A coinvolgere queste goccioline 
Che a migliaia affollano il parabrezza e si fanno
Belle, 
Mostrano i visi lucidi di passione; 
Senza parole, ma con un tremolio, 
Disarmano l'impaccio e la timidezza. 
Se proprio non un disegno 
Almeno la mano esperta del vento 
A pettinarle, 
O quella irriverente 
Della gravità a farle crescere. 
Ora ecco, Una sorride, due si sfiorano e poi, 
Il tergicristallo.



mercoledì 14 ottobre 2015

Topi, ghiandaie


Topi, ghiandaie
gialleggia il topinambour.
Sta per piovere.


mercoledì 7 ottobre 2015

Rotaia


Non piove ma ha piovuto qui
Sulle rotaie che guidano l'occhio senza parsimonia
E ora lucido
è il tremolio della sera.
Sei come il muso indefinito di uno spettro
Che mi bagna i fiori e il basilico
Ma si dimentica dell'oleandro.
Il timore che nel bicchiere
Ci sia più di quanto mesce l'ostessa procace
Si fa ombra sui sassi tozzi
Che ti accompagnano,
Rotaia.
Non hai messo tra me e te
Troppi treni oggi,
Domani forse sarò io a prenderti
E metterti in tasca
Scaldandoti.



venerdì 2 ottobre 2015

Sogninsonni


Fuori é ancora chiaro di luna o che, e intreccio sogni.
Avevo uno scomparto della credenza smisurato, 
E resti di ratti filanti un po' ovunque, dal tetto al pavimento.
C'era una festa d'angolo, nuotatori provetti nel mare di sterpi. 
I piatti erano sporchi e a nessuno importava. 
Insegnavo economia aziendale a una 
Pettoruta sconosciuta seminuda bionda e sorridente. 
Mi ha baciato e aveva una lingua sottile 
Come un lombrico, flessibile e tonico. 
Poi mi sono addormentato, 
Il chiarore ha fatto le valigie 
E si è seduto lontano da me.



 

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