lunedì 19 settembre 2011

Il lamento del sorgo

Hai cercato di cogliere i fiori
Dell'ironia con l'inganno.
Schiacciavi i tasti, muovevi la testa
Su e giù come le tapparelle
Di una città abituata a se stessa.

E contavi le rondini che ti erano finite in tasca
Sbriciolate dalla lavatrice
E le lucciole,
Un fango tiepido che si stacca
Dalle gomme del pick-up.

E quando hai salutato
Un giro tu, un giro io,
"E ti va bene, a te" Hai brindato;
Il calice poggiato sul marmo ammuffito
Della tomba di qualcun altro.

Tu nell'agio, figli e
Parole che ti somigliano poco,
Io che sì, imparo ancora ogni tanto
Una canzone a memoria
E mi ricordo il tango,
Le more, il lamento del sorgo.

A volte, le mie mani ci giocano ancora.


Related Article:

0 commenti:

Posta un commento


 

Il blog di gelo

Salvadeat

Il mostro sul comodino

Copyright 2010 pensieridigelo. All rights reserved.
Themes by Bonard Alfin | Distributed by: free blogger template videobest blogger templates of 2013 | best vpn anonymous best vpn on mac