venerdì 30 ottobre 2009

Un pensiero che addormenta il sonno



 
Ho regalato il pensiero
Che ha addormentato il mio sonno:
Questa mezza luna che pare
Inciampata
E quest'autunno borioso che piega
E sprimaccia le foglie


giovedì 29 ottobre 2009

Albero




mercoledì 28 ottobre 2009

L'incanto



Cos'è l'incanto che ci lega?
Sono le finestre
Che scivolate via dai muri
Attraversano la strada
Spalancate?

Sono le zampe sul parabrezza
Del gatto
Che inventano un alfabeto
Che si traduce in altre lingue
Con la pioggia?

O ancora sono i baci
Quelli che hanno vite sottili
E più lunghe
Della nostra e che ancora
Non ci siamo scambiati?


martedì 27 ottobre 2009

Soldati nudi



Soldati nudi
Accartocciate le vesti
Vuote le zucche


lunedì 26 ottobre 2009

Le nostre buonanotti


A noi muti parlanti
Che preferiamo le frasi
A fette
E le giornate
Intere

A noi che aggiorniamo
Lo stato
Senza cambiarlo
Che sappiamo cosa sono
Monocruico e anabole

A noi tutti buonanotte

E che venga da sola
Come il piacere
E i dispiaceri:
Rami che bussano il legno
Pronti per spuntare.


sabato 24 ottobre 2009

Gli altri siamo voi


Sei di quelli che abbattono a spallate
Mezze lune
Per farle diventare sorrisi

Di quelli che legano
I nodi
Ai peccati

Sei di quelli che contano i gusci
I semi
I tic dell'orologio.

Sei di quelli
Purtroppo
E non degli altri.



venerdì 23 ottobre 2009

Fantasia



Si ferma di scatto
E il seno traballa come un castello di carte

Ha le mani in tasca ma è nuda
E quando si volta
L'uragano pettina i faggi e fischia
In faccia ai dadi

Ma non facciamo in tempo
Non l'abbiamo mai fatto
A scartare i doni e i dolci
Che se li porta via
Sotto ombrelli capienti


giovedì 22 ottobre 2009

Modifiche


Mangio i flauti e nulla mi resta da suonare
Dei funghi penso sempre
Che siano rane
Vuoi per la bocca
Larga e nascosta
Alla vista
Vuoi per le mani che non hanno
O le parole, che gli hanno levato il sonno
Come se svitassero una lampadina spenta.

Su chi è rimasto fuori
E cerca di entrare bussando o puntando i piedi
ci sono delle remore
Profughi di nessuno
Che carezzano il mucchio che li aspetta
E ne ridono
Colti da raccoglitori
Stremati da rematori
E cioccolato.


mercoledì 21 ottobre 2009

Sul dorso dei topi


Siete stati storditi
Piegati, battuti, sconfitti.

Avete avuto sete e vanità
Fama e cognizioni.

Vi siete indignati
Di fronte ai muri
Alle farfalle, ai solchi
Nella terra.

Avete voltato le spalle
Prima che il fiato
Delle tombe
Vi potesse risucchiare

Ma non era il vostro tempo
E quello che vi era stato regalato è marcito
Negli abitacoli
E sul dorso dei topi


martedì 20 ottobre 2009

L'ordine nelle cose



Mettere ordine
E' anche un lembo di coperta
Sollevato
Una valigia chiusa
Una scarpa già slacciata
Un respiro in fuga
E non ancora respirato


lunedì 19 ottobre 2009

Cecità

Sei di quelle
Che l'unico crimine
Nella propria notte
E' la luna piena

E se un'altalena sta al mare
Dici
Come la voce alle parole
E l'alba tende a sparire
Come un dente conficcato
Nella carne
Cosa resta
A te che non hai specchi
Per guardarti gli occhi


domenica 18 ottobre 2009

Un saluto pure a Nassyria

Che non sia periodo buono per i miei animali si è capito.
E a questo punto, se ho salutato Cirpo, una settimana fa, come non posso salutare Nassyria.
Insomma, anche questo vale più del zilvio, e quindi si merita un saluto finale.
Nassyria che proprio mentre se ne andava, era la foto del mio profilo, e non so è una cosa bella, o brutta, ma tant'è, che ci devo fare. Mi faceva strano pensare che mentre la tiravo su per la coda avrei dovuto riaccendere il pc e cambiare foto, sapendo che quella da omaggio era diventata ricordo.
Nassyria che era un gatto profugo, nel senso che veniva dal mare (l'avevano abbandonata a lignano, 5-6 anni fa) e che quindi da buona gatta trovatella, aveva il vizio di ringraziarti a pantegane, alcune grande quanto un lemure, che non ho mai capito se le cacciava lei o se le comprava sul mercato nero delle pantegane per impressionarci.
Oramai, a dire il vero, non pensavo che incorresse nella classica discussione gatto-automobile, visto che mi pareva aver imparato ad attraversare piuttosto bene.
Ma chissà, forse si è suicidata per i cazzi suoi, non potrò mai dirlo, ma insomma, salutarla posso, anche perché come modella (lo potete vedere dalle foto in calce) aveva il senso della posizione.








sabato 17 ottobre 2009

Sognincogniti


Ho sognato un sonno mentre non dormivo
E ha lasciato il segno

Le mani erano i riflessi
Delle riflessioni

Le unghie il destino
Delle destinazioni

Gli occhi erano intorni
Di intrusioni

Il fiato
Godeva della misericordia
Della miseria

Le bugie
Di norma lontane dalla normalità
Godevano di asprezza
E asperità

Tutto quanto
Dal risveglio alla veglia
Era un oblio graffiante
Di Banalità.


giovedì 15 ottobre 2009

Pascoli di polvere



Tutto il tempo si rannicchia nelle cose inutili
Magari un po' vacche, sì,
Ma così importantissime...

E mentre sono giù
Crocchiano,
Fumano come roghi dimenticati
Dalle streghe...


martedì 13 ottobre 2009

Guinzagli e sbadigli

La stessa goccia
Vestita di pioggia
Mi ha attraversato
La strada
Rincorrendo gli sbadigli
Che avevo liberato
Davanti a me.

I sogni, quelli no
Li ho lasciati
A casa
A giocare a carte
Ma senza le briscole


lunedì 12 ottobre 2009

Giallo e


E di giallo e di blu, tutt'attorno.
E di giallo e di blu
E il nero sempre
Come dita tra i fogli a separare
E di giallo
E di blu che non li mescoli neanche
A cazzotti, a grida disperate, grattate fuori dal collo
E dalle spalle.
E persiane chiuse, gialle
E non gialle,
Palpebre con gli occhi dolci, zuccherati
Occhi che sputano alle ciglia
Mentre mirano alle labbra.
Poi tutto si scioglie come budella
In un forno;
Crema muta da regalare ai sopravvissuti.


domenica 11 ottobre 2009

Un ultimo saluto a Cirpo

E' passata una settimana e all'inizio pensavo di no, ma poi mi è venuto in mente che per dire, se fosse crepato zilvio una pagina di blogghe giubilante l'avrei messa, e siccome Cirpo valeva molto di più, beh, un ultimo saluto sui miei pensieri ci sta.
Non che io sia uno che si affeziona, anche se per lo più, eccetto genitori, è alle persone che non mi affeziono. Con gli animali è diverso. Ne abbiamo troppi, ma mentre i gatti cambiano troppo velocemente e sono troppo per i loro cazzi per affezionarsi, i cani erano solo (!) quattro, e Cirpo era la più vecchia.
E certo, era pure mezza rinco e mezza cieca e sorda, e ci ha fatto parecchi cagnetti tutti figherrimi, e quindi ok, non si poteva pretendere che campasse ancora molto.
Però sabato di una settimana fa, tornando, me la vedo venire incontro correndo. Cioè, erano mesi se non anni che non correva con quel piglio allegro. E l'ho pure pensato, perché è vera quella cosa dell'ultimo giorno di lucidità.
Il giorno dopo infatti, dopo un po' d'ore di convulsioni e altre cose bruttissime da vedere, ha fatto ciao.
E così mi sono accorto che i cani mancano molto più che le persone, in certi casi. Voglio dire, le persone le pensi, i cani non ci sono. E non è la stessa cosa.
Adesso, per dire, continuo a buttare un occhio allo specchietto per vedere che non sia rimasta incastrata sotto il portone, visto che ultimamente era messa così male che restava ferma anche da schiacciata.
Era anche un cane con una storia particolare, ultimo di una cucciolata strana, unica rimasta in vita, con un pessimo vizio di non ubbidire. Mai. La chiamavi, e non veniva. Da piccola vedeva gente e partiva, come un gatto quasi (dormiva pure sulle sedie), due coccole e te la potevi portare a casa, chiunque tu fossi, crudelia demon compresa.
Per la cronaca, così, tanto perchè resti come saluto, il nome nasce ai tempi in cui mai dire gol spopolava. Ai tempi di Paolo Hendel, che faceva il personaggio di Carcarlo Pravettoni, il cui cane, per l'appunto, si chiamava Cirpo. E così cirpo è stato, come nome, che nella nostra famiglia non badiamo molto al sesso degli animali, nella scelta. Prima diamo il nome e poi vediamo di che sesso sono. Era anche l'unico dei cani a non avere un nome da disgrazia smarronante mediatica (restano infatti Cermis, Bin (laden) e Sars)
Ok, dai, basta così.
La saluto con un po' dei suoi momenti migliori.



sabato 10 ottobre 2009

Epoche corte


Ed eccolo qui
Un sabato così piccolo
Che lo tengo tutto
In una mano
E posso stringere
Anche
Senza farlo sputare
O soffiare fuori il veleno.

Ed eccolo qui
Il riflesso dei fanali sui muri
Che senza
In queste epoche
Di troppi pochi anni
Non ci sappiamo stare.


giovedì 8 ottobre 2009

E' qui la nebbia


E' qui la nebbia
Porta i crisantemi ma
Non ha bussato


mercoledì 7 ottobre 2009

Da una scheggia


Scegli una scheggia
Una sola
Quel che resta di una finestra
Una scorribanda
Una fortuna sfiorata.

Ora facci una casa
Un castello
Un granello di polvere senza porte

Facci un'onda inselvatichita
Dal Vento
Un quadro
Un ramo disegnato
Troppo dritto
Da non sembrare più
Dello stesso albero.



martedì 6 ottobre 2009

Rugiada


La strada
Asciugandosi
Disegna un drago
Una menzogna
Un sospiro.

Se ne sono andati senza aspettare il vento.

Avevano piene
Le tasche di fretta
E le labbra
Di velluto.


lunedì 5 ottobre 2009

Indecisi


Indecisi
Non vogliamo lasciar vincere
Ne lasciar perdere
Indecisi come l'onda
Che non sappiamo mai
Quando comincia a tornare indietro.




domenica 4 ottobre 2009

Sulla stessa ragnatela


Rimani sulle spine
Che è come un gioco di specchi
E non sei tu
Ne io
Ne la malattia
Che aspetta alla porta
Il momento giusto per bussare

E bizzarro
Il modo in cui
Io
E te
E tutti quelli che conosciamo
Stremati eppur ignari
Abituamo sempre
Sulla stessa ragnatela



giovedì 1 ottobre 2009

Gazze, schiamazzi

Gazze, schiamazzi.
Disarmano l'autunno
Le bancarelle



 

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