venerdì 30 dicembre 2016

Rubando cubetti ai russi neri


Il mio bonsai sopravvive con i cubetti
Di ghiaccio
Avanzati ai Black Russian
Che lascio sciogliere sognando
Vicino al divano.

A queste ore tardissime le stelle
Han la voce rauca
E sgraziata e io 
Che le guardo vegliare
Sul respiro lento di tutti
Quelli che conosco 
Mi sento un po' così, 
Fuori posto,
Come a vagare nei pressi
Del sentiero battuto
Tra i rovi e le ortiche
Cercando un posto per cagare.

Meglio dormire allora
Mettere la foto di un'alba
Come sfondo del cellulare
Senza dire che era un tramonto,
E senza dire altro.


mercoledì 28 dicembre 2016

Ho preso una scatola


Tu non sai non sai
Che ho preso una scatola
Una scatola grande
Ed ho messo ho messo
Dentro tanto e tanto 
Così.
Ho messo l'alba, Padova, Trieste, 
I Radiohead interi tutti e bellissimi seni
Ho messo poesie a fonda notte,
Ho messo il viso azzurro di lacrime e tempesta
La voglia assurda e fradicia di far l'amore
E tutto intero anche il segreto
Il segreto del dormire, il segreto intero
Il segreto tutto di una scatola che mai
Mai non è grande, grande abbastanza. 
E allora non sai non sai
Che ho preso una scatola
Una scatola più grande
Grande anche di più
Mancava Blake, Motta e Gazzè,
Mancavano i campi lunghi e distesi,
L'acqua gelata più verde che blu
E i quadri, i disegni, le schiene, i sentieri,
Le mani, i morsi, la bocca, il sedere
Nella scatola non stanno
Nella scatola
Che ho preso.


domenica 25 dicembre 2016

Scodelle di buio


La luna la notte
Scorsa
Sembrava una scodella
Il fondo in giù
Sbreccato sbiadito poggiato
Sopra una stella,
Riempita di buio
A sufficienza
Da esser colazione
Per tutti
Inghiottita in fretta
Chi tanto, chi troppo
E nessuno nulla
Lasciando star
Che non sia tonda tanto
Si deve
E poi
Il tepore sempre ritorna
Sempre
Ci distrae
Siano nuvole, rugiada o galaverna


sabato 10 dicembre 2016

Svegli e morti


Siamo unghia e siamo calza
Fatti tutti così 
Col buono che è impasto da leccare dalle dita
Arrampicato
In salvo
Ai bordi della ciotola
Di una torta 
Che non sappiamo preparare
Né farcire.
Siamo smarrimenti e comodo,
Approssimazione e chiacchiera
Cuscini sprimacciati,
Un cassetto di refurtiva
Di nessun valore
Siamo decorazioni natalizie
Svegli e morti
Una maschera sul comodino
E una coda di squame
Che fingiamo di non avere
Ma continuamente
Calpestiamo.


giovedì 8 dicembre 2016

Scelleratezze incaute


C'è qualcosa di incauto nell'addormentarsi soli
O male accompagnati.
La stessa scelleratezza di una Luna che ride senza sosta
Per una notte intera
O delle stoviglie sporche
Dimenticate.
Gli occhiali annaspano dentro un cuscino
Piegato in due
Ma dalla radio spenta, dalla mattina buia
Dalla tovaglia macchiata
Ci si salva alle cinque e mezza
Accendendo il fuoco
Scuotendo la voce di Iggy Pop con la scatola
Dei biscotti
Contando le bolle di sapone
Che non durano quanto la malinconia
Ma ne rubano i riflessi
E ne bagnano il viso.




 

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