domenica 30 novembre 2008

La pioggia corre, le gocce rallentano


Una volta era pioggia
Pioggia che correva per le strade
Nuda
Fredda
Con il sorriso celato dalle pozze
La chiarità vezzo ormai perduto
Negli tubi di scappamento
E nelle macchie d'olio
E di cielo.
Il viso fatto di gocce
Nudo
Freddo
Sale e scende dalle cunette
Occhieggia
Sorride
Di sporco e di cartacce
E accompagna i fruscii
Di pneumatici lisciati
Dalla fretta, dalle indecisioni,
Dalle disattenzioni.
Pioggia che corre
Ci accompagna
Gocce che stremate
Rallentano
Noi che preoccupati
Dietro i volanti
Non sorridiamo mai.


venerdì 28 novembre 2008

Mi vesto


Ho un vestito
Lungo il doppio
Delle braccia
Che il vento mi spiega
Ma che non riesco a capire
Un guanto
Greve e freddo
Che vaga inquieto
Da polso a unghia
Ma che non ha
Abbastanza dite
Per indicarmi.
Ho una sciarpa
Senza lingua
E senza coda
E senza denti
E senza sciarpa.


giovedì 27 novembre 2008

Frdd


frdd
mi dico togliendo le vocali
mi rispondo con anche più consonanti del dovuto
mi hanno rubato i denti
per farli sbattere in una cantina male illuminata
frdd
continuavo a dirmi
e mi rispondevo anche senza averne voglia
a sibili e scricchiolii di giunture
giunte a una congiunzione senza averla raggiunta
frddo
dicev ancora aggiungendo una o
ma togliendola dalla parola successiva
frdddd
ddicevo allora tutto sodddisfatto
ma nulla si creava e tutto si trasformava
in frdd
allora ho smesso
e sono rimasto frdd.


mercoledì 26 novembre 2008

Occhiate ambientali

Sono uno di quelli che interpreta la natura in senso lato, totale. Natura per me è tanto opera ambientale che di tutti gli esseri da esso partoriti, uomo compreso. Ho sempre avuto scarsa attitudine nella distinzione tra naturale e urbano, facendo confluire il secondo come specie del primo. Per questo mi capita di rimanere ammirato davanti a un crepaccio o a una nuvola così come davanti a un cavalcavia o a un viottolo.
Tutto questo per dire che riguardando la foto che ho fatto l'altro ieri, dalla finestra dell'ufficio, ho pensato che sono un po' pirla. Un po' pirla perchè alla piazza che ho aldilà del vetro dedicherò si e no una decina, forse venti, occhiate l'anno. Solo due o tre di ammirazione. La neve, che nel sottolineare gli ambienti e meglio che uno stabilo boss, mi ha ricordato che quella piazza è proprio bella. Anche quando c'è mercato, anche quando è estate, anche quando ci sono i comizi, o i cazzofacenti dell'aperitivo a tutte le ore.
Dovrei guardarla più spesso sì. Sapevo di saperlo, ma l'altro ieri me lo sono ricordato di nuovo.


martedì 25 novembre 2008

Non si ferma


Non ti ferma.
Non si scioglie.
Non si placa.
Non chiarisce.
Sale sui muri, sugli alberi, sui tetti delle case
Un gatto si vergogna, una tortora sorride
Bagna gli occhi.
Colora la lingua
Scende in campo
E non si ferma.


venerdì 21 novembre 2008

Venerdì


Oggi il sonno è meno sonno
E i sogni sono più sogni.
Il buio ha le scarpe sporche
Ma se l'è tolte fuori dalla porta
E' rimasto solo il freddo
Come un vecchio disco che conosciamo a memoria.
Bello o brutto che sia
Resterà sullo scaffale;
E' altro quel che abbiamo per la testa
Oggi.


giovedì 13 novembre 2008

Tienimi in mano il cuore


Tienimi in mano il cuore
Carezzalo
Perché è un cucciolo
Ed è fulvo
Il pelo che non ha mai avuto.

Tienilo in alto
Come un altare
Una preghiera
Un sesso caldo e odoroso.

Tienilo sulle spine
Che tanti
Sono i petali da sfogliare.

Tienimi in mano senza guanti
Senza pelle
O compassione
Ogni battito una goccia
Tra le dita una prigione.



venerdì 7 novembre 2008

Coperchi a distanza


Lo so
Mi avete visto disegnare
Le maschere sui semafori
E sulle pretese
Sulle pentole invece
Disegnavo i coperchi
E sui coperchi
Porte e finestre
Perché non ero capace di disegnare il freddo
O l'impazienza
Ma voi
Voi dalle mani incollate
Ai bicchieri e alle sigarette
Per poter intrecciare parole
E sciogliere silenzi
Proprio voi
Rimarrete distanti
Senza essere lontani.


lunedì 3 novembre 2008

Il lunedì di una gatta coi fiori



Come le strade che vanno a sud
Dividono il cielo
In chiarore e odio
Come pensando
Come una curiosità che cade dalle spalle
Come farfalle che volano uguale
Pur avendo tre ali e un solo cielo
Come di paura, che il cuore si fermi
A guardare
Mentre il culo corre
Beato
Senza nemmeno ansimare.



 

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