mercoledì 30 marzo 2016

Fare tutto

Dov'è che ti frega poi,
L'idea di multitasking che hai sempre tra il naso e i polpastrelli?
Perché sì, hai visto la mostra delle immagini della fantasia, hai visto Venzone e le sue osterie,
E hai maialeggiato di panini e birra e salsiccia e patatine,
E raccolto i fiori, coccolato un gatto cieco,
Passeggiato sulle dita dei piedi delle colline
E scoperto dov'era la vecchia ferrovia.
Ma resta che vorresti usare questa luce lunga,
Andare a correre,
Andare a pesca,
Andare a raccogliere gli urtiçons,
Magari ascoltando il nuovo Stefani, o il vecchio Lorde.
Ma non puoi fare tutto, ti dicono.
Come si fa, a far tutto?
Si fa che si prende la bici, si ficca la canna da pesca in uno zaino, cuffie nelle orecchie e via, che goccia, a pedalar forte e poi, mentre peschi, coi polpacci in mezzo ai rovi, pescando accucciato, perché i ciclisti vestono calzoncini e colori sgargianti,
Ecco che ti va di culo, e la riva è piena di asparagi selvatici, per la cena che inventerai. 
A volte si riesce a far tutto, anche se si torna al buio, e si sbaglia borsa e li dovrai lavare sette volte, gli urtiçons, perché non puzzino più di pesce.


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