mercoledì 25 luglio 2012

Angustiamenti

Delle sciocche cose mi angustiano, a volte.
Per esempio, adesso, invece di essere qui a chiacchierare di alcune sciocche cose che mi angustiano, dovrei scrivere tipo 3-5 riche di profilo, mio, per la gara di poesie di venerdì che verrà. A dirla tutta dovrei scrivere anche le poesie, e forse dovrei occuparmi ancora con più urgenza dei Corti, o ancora di più, se vogliamo, dovrei decidermi a cercarmi un lavoro, mandare dei cv e cose così, ché senza non si dura per sempre.
Invece le cose che farò, nelle prossime due ore, saranno poche altre, messe insieme a questo post. Cagare, di qui a poco, perché mi scappa. Andare a rinnovare la carta di identità, alle nove e mezza, e così magari vedo se è vero 'sto bailamme sul referendum per abolire la diaria parlamentare. Altro... non so, risponderò a due messaggi al cellulare, che so arriveranno. Punto. 
Ecco, questa una cosa che mi angustia, la prima. Io, che scelgo di gestire le priorità al contrario. Lasciamo stare la cacca, che domina facilmente tutte le altre.... e che ho appena fatto... ma le altre, sarebbero facili da mettere in ordine diverso. Un ordine che ho ben chiaro, ma che appartiene ad altri, e che rifuggo, anche se so benissimo che dovrei, almeno ogni tanto, accettare. Certo, a dire la verità, non è che mi angusti tanto, questa prima cosa che mi angustia. Ora che la scrivo, anzi, credo non mi angusti quasi per nulla, altrimenti dovrei smettere di scrivere queste righe.
Mi angustia di più, piuttosto, la persistenza delle cose, che - è matematico - mangia le zampe alla novità, delle cose. Il web è lo specchio migliore, per questa cosa, e facebook è la zona più limpida di questo specchio. Leggo i post che la gente pubblica e condivide e continuo a vedere - diciamo all'80, forse 90 per cento - notizie che ho già letto, barzellette già sentite, leggende metropolitane talmente vecchie da essere passate a realtà... Ce ne sono alcuni che oramai ho letto 5-7... 10 volte. Ed è tutto un ridere per la stessa cosa da mesi, anni, a volte. Un indignarsi per quei pochi secondi per cose accadute secoli addietro e riproposte e riproposte e riproposte... Ed è, tra l'altro, quasi tutto falso o impreciso, malamente riproposto cambiando data e dati. Ma davvero abbiamo la memoria dei pesci? mi chiedo. E poi penso che pure io, chissà quante volte avrò già riproposto qualcosa che. E allora... mi angustio e cerco di non riproporre mai niente.
Poi, c'è anche quest'altra cosa che mi ha angustiato, poco fa, proprio prima di cominciare queste righe, mentre cercavo di fare il profilo di cui sopra. Me lo stavo copiando dal blog, perché faccio sempre così, e mi sono reso conto che lì, nella gelografia, c'è praticamente tutto. E poi, basta nome e cognome, su google, ed escono tipo 3 o 4 pagine di risultati, più o meno idioti e in parte relativi a un po' di omonimi, tipo un tizio di genova, uno di bitonto e uno che ha lavorato in un ristorante a Bucarest, nonché quello famoso, veneto, che rispose in dialetto a scuola e fu sospeso. Il resto però è tutta roba mia. Insomma... si trova, se si vuol trovare. E allora, siccome negli ultimi 2-3 mesi avrò ricevuto almento una trentina di proposte di recensione di aspiranti scrittori, e siccome, almeno la metà di queste si rivolgeva a me come "carA blogger" o come "gentili redattori(!!!) del blog" mi sono chiesto... ma bioparco! okay che stai mandando la tuo proposta di lettura a membro canino ai siti/blog che ha trovato su wikio e che ti paiono avere un numero di visite decente, maccazzo, almeno una sbirciata al profilo, prima, ti sembrava brutto? Che persona di merda sei se non poni attenzione nemmeno nelle cose che vuoi fare per te? Le cattiverie, le truffe, i furti, i falsi, gli inganni... sono cose bellissime, sono cose che si fanno per noi, che ci porteranno del bene e che vanno curate. Possibile che anche i rudimenti di questa cura siano ignorati, mi chiedo? E questo mi angustia. C'è una teoria, non so di chi, non so se mia o che, che vede il ladro (o l'ingannatore, l'assassino, ecc)  come primo sovvertitore dell'ordine precostituito e del destino. Tu sei ricco, non hai colpe, anzi, hai pure dei meriti, e io, ladro, ti rendo meno ricco, oppure ti faccio diventare povero, rrendendo ricco o meno povero me, che non ho meriti e ho colpe. Ecco... mi chiedo, ammettendo che una parte di vero vi sia, in ciò, possibile che anche questi moderni rivoluzionari siano così... scarsi? Se non prestiamo attenzione a ciò che è solo nostro, come possiamo prestare attenzione agli altri? Mi chiedevo. 
E questa cosa, terza, mi angustia.
Bene. Sono le nove e 17e adesso, nell'ordine, farò delle cose importanti, tipo mettermi le lenti a contatto, leggere la pagina dello sport e degli spettacoli, dal menzognero, e magari buttar giù quelle righe di profilo, prima di andare in Comune. E forse così, sarò un po' meno angustiato.


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