Non è tardi, ma il sonno ti corre attorno come un nemico
Ti si chiudevano gli occhi, poco prima,
Soddisfatto di tutta la meraviglia cercata,
E trovata,
Eppure sempre in bilico,
Il mare e la sabbia come un giaciglio festoso,
Gli intorni attenti tutti, ad attendere uno scampanellio.
E tutto questo vorrebbe
Un cedimento, un abbandono, una felice caccia ai sogni,
E invece no,
Ci sono le piccole cose prima di nanna,
E che sarà mai, pensi, prima di nanna, cosa fa la gente,
Si lava i denti, qualche pagina di libro, aggiorna lo stato...
E invece tu, con lentezza,
Devi finire di fare la sangria, ché l'avevi lasciata a mezzo, prima,
Perché ci sono cose che arrivano e si siedono al primo posto,
E allora lavi e tagli un limone,
Lavi un paio di costumi, uno tuo e uno no,
E riponi una birra nel frigo,
Ti tocchi un piede e ti trovi la mano piena di sangue
Dovresti disinfettarti,
Ma finisci per andare a buttare gli avanzi
Di mele e pesche e uva e arance
Alle galline e ti accorgi che c'è ancora l'acqua
Che corre nel tuo orto, come un folle maratoneta che ansima
E la spegni, come fosse fuoco,
E ti rendi conto che c'è quella Luna piena là
Che ancora ti guarda e ti dice: Ehi, sono io,
E sono la stessa di qualche ora fa.
Ti ricordi di me?
E dici sì, mi ricordo,
e la vuoi fotografare,
E come si fa, ti chiedi, che questa è solo un cerchio giallo
Che riesci a tenere tra le mani,
E allora torni in casa, e hai ancora un messaggio da rispondere,
Il voltaren da mettere sul ginocchio,
Il ghiaccio da mettere in freezer,
I costumi da mettere ad asciugare,
Il disinfettante da mettere sull'alluce,
Ma ti perdi via, per metterci quel cerchio giallo
Sopra queste parole,
E perderti via,
A osservare la foto di un bacio,
Di un sorriso,
Di un seno,
Di un male di domani,
E intanto hai finito con la sangria,
Ti sei tolto le lenti a contatto,
Hai pulito il sangue dal tappeto del bagno,
E ti sei ricordato degli asciugamani,
Ché anche quelli sì
Ti hanno lasciato come ricordo un sedile bagnato,
Come le ciabatte hanno fatto con l'auto, usando la sabbia.
Ed è passata un'ora
E queste cose non erano poi tanto piccole, pensi, mentre ti addormenti
Con i pollici sulla barra spaziatrice e riaprendo gli occhi dici
Oddio, dov'è sono andate le righe che stavo scrivendo?
E allora decide che okay,
Basta, per oggi,
Ripensi a quello che hai fatto,
Che non avresti pensato mai,
E realizzi che anche questo, come ogni giorno, è ormai salvo,
Difeso dai perfidi mercenari della dimenticanza e della mediocrità,
Quasi al sicuro, al galoppo verso il fertile giardino della memoria,
A cavallo delle piccole cose prima di nanna.
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