domenica 15 gennaio 2012

Questa cosa della barba

C'è questa cosa, di giovedì, che non era una bella giornata, no. Cose di attese brutte e pericolosamente brevi, da non stare a dire e terminate però in macchina, andando al lavoro, nel pomeriggio, e accendendo la radio.
Quasi subito c'erano i Ramones, che poi io, non è che sia un fan, non lo sono mai stato. Apprezzo sì, ma non da impazzirne, ma c'è questa canzone, che poi è pet cemetery, a cui oramai sono legato.
E mi era già successo una volta, anni fa, con un'altra canzone, che era Grace di Buckley, che passavo le notti a cercare la canzone in radio, convinto di trovarla, e poi la trovavo.
Notti. E parecchie.
Quella volta era più difficile, non si scaricava, non si compravano tanti cd, e non era poi una canzone che passassero spesso. Eppure mi capitava di averne bisogno e di sapere che l'avrei trovata, nelle notturnità dell'FM.
Ma non stavo parlando di Grace, nè poi di Pet Cemetary, se non per dire che quella, da un po' di mesi in qua, incrocia stranamente le sue vie con le mie. Accendo e spesso la trovo, e proprio quando penso che la voglio trovare e ne ho un gran bisogno.
Chissà perché, poi.
E so anche, per altro, che potrei ficcarmela nell'ipod, certo, ma non è così che funziona, ciò che deve incrociare la tua via non sta negli ipod.
Comunque.
Si diceva, venerdì, che una dipendenza uno la deve avere. Qualcosa che ti fa male farne a meno, che non puoi resistere senza, e io non so, lì, a pensare a cosa, il bere la figa lo sport le bestie me stesso o chissà cos'altro.
E niente. Ho fatto periodi in cui mi sono privato di tutto questo, senza motivo o solo così, perché è capitato o tanto per. E quindi dico, no, non ho una dipendenza. Poi ecco che penso, si, no, sì, una dipendenza ce l'ho.
Perché cos'è che hai sempre fatto, nella vita, da quando sei morto per la prima volta.
Cosa ho fatto, eh? 
Ho scritto.
Ecco dove si nascondeva la mia dipendenza. Fosse qualunque cosa, ho cassetti pieni di agende, scontrini, fogli e fogliacci. Scrivere, si potessero ficcare dentro pure gli sms, le mail, che hanno il difetto di non lasciarsi salvare, di essere volatili e affamate, be', ho scritto ogni giorno della mia vita - Minchia... da non crederci. 
E leggere? mi sono chiesto.
Ci sono stati periodi che non leggevo, vero. ma è impreciso, tutto ciò. Coincidevano ai periodi in cui studiavo, e insomma, come fai a dire che non leggi se stai studiando? Che, non è forse leggere, quello? Magari la dovrei chiamare curiosità, non so, ma poi finisco a quando venivo sGridato, seienne, perché il piatto si raffreddava mentre io dovevo leggere tutte le etichette in tavola. Bottiglie, tubetti, barattoli... Dio mio, che razza di coglione devo essere stato da bambino. Mi sa che senza leggere nemmeno andavo a cagare. Ecco, ben due dipendenze.
A propostito di cagare. ho rimesso il libro nel bagno di sotto. Pensavo di no, pensavo di evitare di mettercene uno.
Perché nel bagno di sotto, il mio, che vuoi che ci metta, un libro anche lì? E invece ho trovato cosa metterci.
Le favole dei fratelli Grimm. La più lunga sarà 4-5 pagine e ce ne sono a centinaia. Temo che quel libro rimarrà sul davanzale almeno un anno...
Ma poco male.
Ma non era nemmeno di favole che volevo parlarvi, né della mia abilità a mettermi il burrocacao con una mano solo (no, non è difficile, potete riuscire anche voi). Forse di Dick, ecco. Quel cane lassù.
Che io non amo i cani. Questione di affinità elettiva, sono un gatto nelle vite precedenti e lo sono tuttora per molto di me. I cani hanno bisogno di cose che io non so dare.
Però adesso c'è questo Dick, che non è un mio cane. 
Pare essere un Samoiedo. Arrivatoci non chiedetemi come, tenuto non chiedetemi come.
Nella mia famiglia siamo così, le cose vanno e vengono, compresi gli animali. Gabbiani, aironi, capre, oche, tartarughe, cicogne, ricci, e qualunque cavolo di bestia decida di fermarsi, le teniamo.
Così è per il Dick. Bellissimo, certo. La razza evidentemente non è acqua.
Ti guardano pure quando lo porti in giro al guinzaglio.
Però mi ha fatto capire perché non sono fatto per certe cose.
Tipo che l'ho portato a correre, ieri.
Ecco.
Lui dovrebbe correre più di me, giusto? Io sono abituato così: i cani corrono più delle persone.
Ecco, questo qui a metà strada non correva più. Cagava ogni 2-3 minuti (ma erano finte) e poi voleva essere coccolato, o semplicemente camminare.
No, bioparco. Tu stai chiuso una settimana, e il sabato io non gioco e ti porto a correre e tu, bioparco, devi correre!
Poi c'è questa cosa del pelo lungo, lunghissimo. 
Io non è che torno indietro. Se decido di attraversare un fosso devo arrivare dall'altro lato. E' pieno di rovi? Okay, ho la pelle dura; ci sono le vipere, okay, basta non calpestarle, è troppo lungo e arriverò tardi non si sa bene dove? okay, vuol dire che quel che viene dopo non era importante. E non lo è mai, per me.
Ebbene, attraversare il fosso, col Dick, non si fa. Gli si appiccica addosso di tutto. E ci ho perso un quarto d'ora per togliere rovi, spine e altre cose che spero siano state di origine vegetale. No, non è fatto per attraversare i fossi, il Dick. Io ho bisogno di gente intorno che attraversa i fossi.
E poi, in aggiunta, c'è la cosa del bere.
Se sei un cane e vuoi bere sei figo, perché ti basta una pozzanghera, ma io che sono un esteta l'ho portato nel canale, il Dick, e dopo avergli pure insegnato dov'era l'acqua (stordito!) mi sono accorto che farlo bere nel canale significa ritrovarselo con tutto il pelo bagnato, quello attorno al collo. E sporco, subito dopo.
Ecco, nemmeno questo fa per me. Io son fatto per bere nei fiumi e nei canali, non ci posso fare niente.
I bicchieri sono una soluzione di ripiego.
Insomma... com'è che sono arrivato qui? 
Non so... ah sì, stavo leggendo dei racconti e mi si è impigliata la barba nella cerniera della maglia. Perché adesso mi è presa questa cosa del non radermi e non tagliarmi i capelli almeno per un po'. Un po' come quella cosa del non scopare, del 2011 o di raggiungere i 100 chili di fine 2010. Cose così, tanto per fare, ma che sono divertenti, ti fanno scoprire cose di te che nemmeno immaginavi.
E allora ora c'è la cosa della barba e ho scoperto questa cosa: che si impiglia nelle cerniere e bioparco se fa male quando si strappa! E allora ecco che ho smesso di leggere, per mettermi da bere e passando al pc c'era emanuela e allora okay, già che ci sono, mi son detto, aggiorno il blog, e anche se oggi non ho scritto pensieri di gelo, ma posso dire questa cosa della barba, mentre ascolto, dal '98, Buckley.
Tutto qua.


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1 commenti:

Melinda ha detto...

Bello leggerti...

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