Non sarà la cecità,
Non il pane fragrante delle infatuazioni,
Né una lingua madida,
Che ripone le sillabe sulla credenza della voluttà.
Nella risacca innocente
Delle chiacchiere che vuotano il bicchiere,
Raccoglieremo conchiglie enormi,
Più grandi di una bugia,
Più di un arcano malizioso,
Di un bacio a lungo obliato
E adesso esploso.
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6 commenti:
Mi piace molto l'ultima immagine che proponi!
Romanticona!
Le tue conchiglie enormi hanno fatto arrivare il terremoto!
ehi, non sono il tuo capro espiatorio!!!
Una lirica sensuale, fortemente evocativa, ben strutturata ritmicamente.
Bella.
L'Anonima Maiuscola
Minchia, quasi l'hai fatta sembrare una poesia e mi è toccato rileggerla, e in effetti questo pensiero è uscito bene... ^^
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