Prendi al guinzaglio la pioggia,
Strattona le pozzanghere e le mille
Sue smancerie sul parabrezza;
Prendi la pioggia e stringila forte,
Da togliere il respiro,
Da seminare i brividi sulla nuca
E sulle nuvole sprezzanti.
Stringi, madre incoscienza,
Ché ho peccati da seccare,
Cazzate da fare e rifare,
Una discarica da mutare in lirica
Mentre rotolo e cado nella polvere,
Nella folle discesa
Che dalle mani vibra ed entra
Nel petto e nella gola.
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