giovedì 24 novembre 2011

Venti burattini

C'è un vento con una faccia
Strana,
Canta un pezzo degli Hüsker dü,
Mima le smorfie di una sirena
Storpia,
Conosciuta durante un uragano.
E' un vento di fili sottili,
Muove il destino di milioni
Di foglie
E quasi altrettante palpebre.
Come un puparo ingordo,
Ci accompagna,
Chiusi nei nostri abitacoli
Di numeri e lettere e colori.



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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Deliziosa la sirena storpia.

gelostellato ha detto...

:)

Anonimo ha detto...

Le quasi poesie possono avere un colore?
Questa qui per me sguazza nel verde.

gelostellato ha detto...

sì, solitamente hanno sempre una stagione, e speso un colore. Questa non ci ho pensato... ma il verde le si addice abbastanza :)

Anonimo ha detto...

Mentre ti leggevo ho pensato a qualcosa di simile al quadro "La sirena" di G.A.Sartorio (1893)... una chioma fluttuante nel verde, ecco.

gelostellato ha detto...

ma non poteva essere altro che la Sirena, a dire il vero. La sirena, per quanto sia mezzumana, nel nostro immaginario ha il colore dell'acqua che sprofonda.
Ma tu sei l'anonima delle lettere maiuscole, vero?

Anonimo ha detto...

Sì, sono io.

gelostellato ha detto...

non avevo dubbi :)
hai l'occhio allenato.

Anonimo ha detto...

:-)

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