domenica 11 ottobre 2009

Un ultimo saluto a Cirpo

E' passata una settimana e all'inizio pensavo di no, ma poi mi è venuto in mente che per dire, se fosse crepato zilvio una pagina di blogghe giubilante l'avrei messa, e siccome Cirpo valeva molto di più, beh, un ultimo saluto sui miei pensieri ci sta.
Non che io sia uno che si affeziona, anche se per lo più, eccetto genitori, è alle persone che non mi affeziono. Con gli animali è diverso. Ne abbiamo troppi, ma mentre i gatti cambiano troppo velocemente e sono troppo per i loro cazzi per affezionarsi, i cani erano solo (!) quattro, e Cirpo era la più vecchia.
E certo, era pure mezza rinco e mezza cieca e sorda, e ci ha fatto parecchi cagnetti tutti figherrimi, e quindi ok, non si poteva pretendere che campasse ancora molto.
Però sabato di una settimana fa, tornando, me la vedo venire incontro correndo. Cioè, erano mesi se non anni che non correva con quel piglio allegro. E l'ho pure pensato, perché è vera quella cosa dell'ultimo giorno di lucidità.
Il giorno dopo infatti, dopo un po' d'ore di convulsioni e altre cose bruttissime da vedere, ha fatto ciao.
E così mi sono accorto che i cani mancano molto più che le persone, in certi casi. Voglio dire, le persone le pensi, i cani non ci sono. E non è la stessa cosa.
Adesso, per dire, continuo a buttare un occhio allo specchietto per vedere che non sia rimasta incastrata sotto il portone, visto che ultimamente era messa così male che restava ferma anche da schiacciata.
Era anche un cane con una storia particolare, ultimo di una cucciolata strana, unica rimasta in vita, con un pessimo vizio di non ubbidire. Mai. La chiamavi, e non veniva. Da piccola vedeva gente e partiva, come un gatto quasi (dormiva pure sulle sedie), due coccole e te la potevi portare a casa, chiunque tu fossi, crudelia demon compresa.
Per la cronaca, così, tanto perchè resti come saluto, il nome nasce ai tempi in cui mai dire gol spopolava. Ai tempi di Paolo Hendel, che faceva il personaggio di Carcarlo Pravettoni, il cui cane, per l'appunto, si chiamava Cirpo. E così cirpo è stato, come nome, che nella nostra famiglia non badiamo molto al sesso degli animali, nella scelta. Prima diamo il nome e poi vediamo di che sesso sono. Era anche l'unico dei cani a non avere un nome da disgrazia smarronante mediatica (restano infatti Cermis, Bin (laden) e Sars)
Ok, dai, basta così.
La saluto con un po' dei suoi momenti migliori.



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4 commenti:

Vali Allen ha detto...

E' un bellissimo modo di salutare la tua Cirpo. L'hai resa una delle protagoniste dei tuoi amatissimi blog...è vero ci si affezziona più agli animali che alle persone.Forse perchè hanno conservato un po' dell'"umanità" che noi abbiamo perso, forse perchè hanno molte meno opportunità di deluderci.Così sembra che non lo facciano perchè non ne sono semplicemente capaci, ma sono bensì capaci di un'amore incondizionato.Lo stesso amore che vorremmo dare e ricevere da una donna o da un'uomo. Cirpo era una donna con un nome da uomo e ti ha amato tantissimo. Perfetta.

Anonymous ha detto...

ciao Cirpo. G.

gelostellato ha detto...

Si, però Vali
Cirpo non ha mai detto un'amore o un'uomo... ne sono certo :)

Luca l'Alpinauta ha detto...

Mandi Cirpo. Gelidi pensieri che rappresentano la cristallina verità: gli animali sono meglio di noi come amici.
Bel post di saluti. aspettiamo con gioia quello per Zan Zilvio da Arcore

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