Tette nere di strega
Scure come il catrame
E fame
Di vergini e malati,
Fame sazia
Scatenata
Disorganica e impregnante,
Che annoda
La voce alle occhiate e poi corre
Via.
E tette nere,
Di strega,
Amare come rame,
Ferme ad applaudire,
Sulle ciglia della strada,
E gli occhi cuciti
Con ago e fil di ferro
Per non cambiare direzione.
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