La mia zucca ha mani di pioggia,
E il naso stretto tra le dita,
Una ruga
Ghigna e corre senza far rumore
Un'altra piange
Un'altra gesticola come un attore.
La mia zucca
Non è mia ed è senza collo,
Poggia la lingua sulle spalle,
Si guarda intorno
Rabbiosa:
E' senza palpebre e le cerca,
Le brama,
Perché il vento asciuga e spacca gli occhi
E senza piangere non sa stare.
La mia zucca
Vuole rubarle
Ti osserva
Nel sonno
Si avvicina e affonda i denti
Sotto gli zigomi
Ma poi si sveglia
E ancora ride
E di paura
Non ne abbiamo più.
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