Tu che inchiodi
Le foglie agli alberi e i quadri
Ai panorami.
Tu con garbo, preziosa,
A fare di vanità menzogna per difenderti
Da tramonti precoci e vetri appannati.
Ti dimentichi spesso il cuore
In auto
Assieme alle chiavi di casa e a una bottiglia
Di plastica
Vuota
E un'arma che avrebbe dovuto
Allontanare le zanzare.
Nel cruscotto conservi qualcosa
Che un tempo era stata cioccolata.
L'ultimo sole ti accarezza le unghie dei piedi,
Senza solletico.
Related Article:
quasi poesie
- Aspettiamo, aspettiamo
- La pioggia e la selce
- Scolora
- Le mie penne
- Una trappola dolcissima
- Vieni qui
- Luna, cieli, stelle,
- Di mani, le dita
- Ho fatto
- Un verbo di immobilità
- La ragione di chi grida
- Il nome delle cose
- Il muso dei monti
- Quasi una virgola
- Parole soffiate
- Il ragno nel tegame
- Piccola Parole Poesia
- Al ladro, al ladro
- Menzogne da poeta
- Con la precisione dello scrivano
- Consonante poesia
- Castelli
- Attesa luna
- Polvere malinconica
- Soldati
0 commenti:
Posta un commento