sabato 23 febbraio 2013

Parole magre

Ho preso le parole; 
Non le mie, quelle di altri, 
Lasciando loro le migliori e tenendo 
Per me quelle adatte, 
Dall'abito frusto e stropicciato; 

Le ho prese e due le ho legate 
Con un elastico, 
Altre con chiodi e graffette, 
Alcune le ho dovute incollare, 
Altre unite dalla cucitrice 
O usando aghi 
E fila del discorso; 

Un paio di frasi, non si vede, 
Ma sono 
Accostate appena.

Poi, di tutto ho fatto fagotto, 
Spiegati gli angoli, 
Schiacciate le pieghe, 
E te l'ho mandato.

Ma avevano già perso 
Peso, 
Avevano già
Perso spontaneità.


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1 commenti:

Romina Tamerici ha detto...

Quando le parole perdono il loro peso è sempre molto triste. La loro potenza sembra all'improvviso sbiadire e rimangono vuote. Ciò genera un sentimento di cupa impotenza, per quello che si vorrebbe dire e non si sa dire.

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