C'era questa situazione assurda, oggi, poco fa, che ero poi a correre, qui dietro casa - che al parco non si va poi tanto, con quel che costa la benzina - e quindi poi, metti anche che non è che sempre vuoi fare le megacorse, e un po' pensavo ai cazzi miei, andavo piano, mi son fermato sul pozzo a fare non so bene cosa, a cantare, più che altro, che quella canzone degli young the giant è tutto giorno che la canto, e poi, rientrando, così, ogni tanto lo faccio, ho tagliato per il cimitero, ché alla sera non c'è mai nessuno e si sta quieti, che puoi canticchiare un po' senza che ti caghino il cazzo guardandoti male le vecchiette del paese cariche fiori e recipienti di detersivo pieni d'acqua... e insomma, dicevo, ecco che c'è questo venticello, e io entro e taaaac, un attacco di cag8! E stavo pure ascoltando marilyn manson... e quindi mi son detto, ma che è, un castigo per essere qui ad ascoltare 'sta roba invece che pregare?
E quindi stavo quasi per cambiare eh, ma poi il cag8 se n'è andato, e così mi sono messo a salutare la gente, lì, delle fotografie. Non ho un buon rapporto coi morti, io, perché tendo a dimenticarmeli e pure - me ne vergogno - a mettergli in scala di priorità, che poco ha a che vedere con quella delle parentele o dei ricordi. Così finisce che saluto sempre due volte mio zio Danilo e Flavio prima ancora di mia nonna, che poi oggi, che flash, leggere sulla tomba Marangone ved. Serafini, a scatenarmi pensieri inutili e assurdi anche se non brutti. E insomma... poi altri due zii, un altro paio di vecchietti che mi stavano simpatici, un mezzo alcolista che una volta, da piccolo, mi regalò nonricordocosa. Quindi ecco, le scale di priorità del salutare i morti vanno un po' a puttane, soprattutto pensando che io non so chi sta dove e a volte vago cercando qualcuno che poi scopro riposare da tutt'altra parte.
Comunque, non so voi, ma a me, certi morti magari già lì da un po', mi capita di guardarli con occhio oggettivo, come oggi, che ho realizzato che sia i miei zii, sia altri, di quel ceppo, erano belli. Sì, magari di quella bellezza delle foto vecchie, ma aveva un qualcosa di particolare, quella bellezza, che adesso non sapremmo comprendere, perchè, forse, non è immediata, è un po' antica, lenta, levigata e liscia, non spigolosa.
Ma perché ho tirato fuori questo... non so, so che ora mi stavo addormentando e avevo lasciato questa lunga fila di vvvvvvvvvvvvvvvvvvv
Bisogna sapersi arrendere, suvvia, andrò a dormire, ché domani guarderò Venere.
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