Io premuto contro il futuro,
I suoi denti di vetro,
Le malattie,
L'argento a distrarre gli occhiali.
Ché ho coltivato sempre,
Dicevano,
Il solo nella compagnia,
Il ruvido nella melodia,
Il sano nella follia.
Ché ho cresciuto me
Come si cresce un albero,
Bagnato di sguardi e screziato
Delle cattiverie che riserviamo
Alla corteccia,
Ai rami,
Alle foglie strappate per diletto
O per dare alle mani
Qualcosa da fare.
Io premuto, tuttavia
Incurante e lieto,
Non ho paura dello spazio,
Dovessi rubarlo persino,
Per regalarlo alle radici
E ai temporali.
Related Article:
0 commenti:
Posta un commento