Vivo in castelli di carte.
Inchiodati con ferro
Lucido
I cuori alle picche;
Bucati al centro
I quadri;
I fiori
Colti dalle spine.
E i jolly danzano
Come fantasmi,
A disagio,
Agghindati di lenzuola
E il tintinnio delle catene
A legare le scale.
Ma tu,
Regina,
Sei fuoco dalle lingue
Dolci,
Mano vincente,
Un mazzo da mescolare
E carezze
Da disporre per separare
Il viso dal dorso.
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