Arriva l'estate e tu,
Stendi chilometri e chilometri di bianca illesa voluttà
A separare le labbra
Une dall'altre e tue
Dalle mie
Ruvide
E meticolose.
Si mostra audace il brusio dell'ape
Che aveva nidificato in profondità
Stremato cala il suo silenzio
Sulle palpebre serrate di soavità
Del fiore,
Erano piovuti i baci
Dall'acquazzone improvviso dell'ebbrezza;
Chino,
Tremante,
Li ho raccolti
Tra i denti
Separandoli
Senza stringere mai
Senza dimenticarne alcuno.
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4 commenti:
Ciao, arrivo dal blog di Romina Tamerici.
Non ti conoscevo ancora ma ora ti faccio i miei complimenti!
Stupende le tue opere!
Patricia
Uh! addirittura! oh be, grazie, è un blog privato di pensieri ma se qualcuno vi trova del bello è sempre cosa buona :)
Wow bellissima una poesia propio con il fuoco dentro... dolcissimo Raffaele
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