sabato 8 novembre 2014

Le cose piovose, tre a tre

Ieri hanno buttato le zucche. Qui erano ancora abbastanza in salute, nella loro splendida decadenza, ma oggi fanno tre giorni che piove e persino le centinaia di moscerini che vi avevano trovato rifugio se n'erano andate. Buttare le zucche è un po' come la chiusura dell'anno agrario per me che non sono agricoltore. 

 Una di quelle cose un po' tristi e un po' belle dove non c'è mescolanza: non è come il caffèlatte, o il gin tonic, o le giornate normali, dove finisci per pensare che sì, qualcosa è andato bene - che ne so, al lavoro è stato tranquillo, non ha piovuto mentre tornavi a casa, hai trovato un libro che non hai al banco libro - e qualcosa è andato male - che ne so, ti è caduta e si è rotta una tazzina, un modulo da compilare è più fastidioso del dovuto, devi ancora fare un lavoro che devi e non ne hai voglia - ecco, cose così, che si mescolano, e ti portano a giornate medie, un po' belle e un po' no, ma che le distingui perché sono caffèlatte.
E insomma... la fine delle zucche è un po' un giorno così. Oggi poi è sabato. Ieri ho dormito. Oggi non uscirò di casa fino a stasera, per andare a prendere la maxipizza in promozione all'eurospin, e non perché piove.

La maxipizza, poi, non è che non ne possa fare a meno. La prendo più he altro per i miei. Questi qua, di questa foto che trovo bellissima, che son di quelle persone che solo adesso, dopo sessant'anni, trovi sedute in contemporanea in un momento che non è il pranzo o la cena. 
Ce n'è sempre di meno, di gente così. Gente che non sa stare, che non è avvezza a star seduta, ma ha sempre, se non lo ha lo trova, qualcosa da fare. Per questo credo sia una foto rara, finora, anche se diventerà sempre meno rara. Non potevo fare a meno di portargli uno spuntino e il caffè, anche se poi, non hanno voluto il caffè, ma la birra, e ho dovuto fare pure veloce, perché era quasi impossibile che rimanessero seduti per più di qualche minuto. Per questo trovo la foto bellissima, per la rarità, soprattutto. 

E' un po' bruttina, questa pioggia, anche per me che non me ne curo.
Più che altro i cani puzzano, di cane bagnato, chiaramente, e io non posso vederli così spensierati, che appena lasci aperta la porta si mettono lì a fare i piacioni... soprattutto Obama, che è un ruffiano di merda. 
Comunque, visto che piove, e che io dopo aver lavorato fino alle 11.00 ho passato l'ultima mezzora a finire il libro di ieri, la Trilogia di K., che avrei dovuto finire ieri notte, ma mi sono addormentato, svegliandomi alle tre e alle cinque ma almeno stavolta senza incubi, dicevo, visto che piove, ascolto cose da pioggia.
Florence and the machine, per esempio. Questo live radiofonico è meraviglioso. Davvero... meraviglioso.
Oggi poi ho beccato anche un altro bellissimo pezzo, di Justin Vernon, una cover, meravigliosa e meravigliosamente piovosa. Ascoltate dai... sono cose che danno un senso alle giornate. Cose che dopo sei una persona meglio.
E poi, perché le cose belle vengono tre a tre, vi lascio anche una terza cosa piovosa, da ascoltare, sempre una cover, di uno che mi piace tanto, che trovo che abbia tanta sensibilità. Ryan Adams, che una volta rifece la cosa più famosa che si possa rifare (seconda forse solo al pezzone dei depeche). Ovvero wonderwall degli Oasis. Lo so... la cover più bella del mondo l'ha fatta Jhonny Cash, non si discute, ma questa, davvero... ha qualcosa che altre non hanno. E' come prendere una cosa bella, venuta bene, ma con un'anima povera. Scavarla via e mettercene una nuova. Un'anima ricca e densa. E piovosa.

Comunque... dai. Non so perché volevo aggiornare questo blog. Forse solo per scrivere, senza un perché, in mancanza dell'altro blog, che è in via di sistemazione.
Ma resta una buona scusa per mostrarvi anche Badu, il nuovo arrivo, che non so davvero se camperà. E' scarsa, questa gattina nera. Ma è tanto simpatica e bella e pelosa e coccolosa. Una rompicazzo, insomma. E Gandalf la tormenta, per giocarci. E vabbè... staremo a vedere. 
Spero che duri, ché un gatto nero è sempre buona cosa, soprattutto qui da noi, casa di cattivi.

E quindi basta, dai. La chiudo qua e vado a pranzo. Vi ho lasciato tre foto belle, due cani, due gatti, due persone. Tre canzoni belle. Che mi resta? Di lasciarvi tre disegni belli, dai, e poi basta. Tre disegni che mi son piaciuti, che magari piaccion anche a voi.





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1 commenti:

Romina Tamerici ha detto...

Badù è un amore di gatto! E da strega qual sono non posso che amare i gatti neri. Spero proprio che se la cavi.

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