Possano gli agnelli alzarsi dalle pentole,
Grondanti olio e spezie;
Possano conficcare le ossa negli occhi
Sgranati e nei palati.
E sorga dalle uova sode lo spettro
Denso di un pulcino;
Un pigolio acutissimo spezzi il silenzio,
Le stoviglie, i cristallini.
E le colombe, artigli di glassa e mandorla,
Volino per stanze e giardini;
Strappino le lingue gonfie di auguri,
Umide di ovvietà.
E la cioccolata, ultimo rifugio delle viscere,
Le mastichi con garbo;
Semini il germe nero dei reietti e di chi
Non ha, né tovaglioli, né credito alcuno,
Né una croce da cui vantarsi.
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