lunedì 25 marzo 2019

Al ladro, al ladro


Ruberò la luna
Ai lunatici e il sole
Ai solitari.
Non sono forse uno che corre
Con una rosa in mano?

E una spina nel palmo
Sudato
Spinge di curiosità
S'avventa sull'aria del respiro
Chiede di essere risparmiata
E lo sarà.
Non sono forse uno che osserva
Un trattore calmo
In un cortile buio?

Con più direzioni
Degli indici che porto a spasso
Uno incauto e disattento
Uno multiplo di nessuno
Uno spasso.

Si fa presto a giudicare i buoni
Si fa presto e in fretta e intanto
E' come strattonare la foglia al ramo, si fa
Di ogni caduta un proprio e altrui
Nemico.

Ruberò ancora allora
Il piede al calcio
E la mano al ceffone;
L'occhio all'occhiale
Che detesta e il cuore
All'ombra tenebrosa
Della foresta.

E le gambe ai tavoli
Le orecchie ai quaderni
Le mani al colore
E le dita




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