lunedì 30 giugno 2008

Abbiamo


Abbiamo maschere usa e getta
Ma le lasciamo marcire
In faccia e nei cassetti.

Abbiamo voci coraggiose
Che seppelliamo
Di vecchi occhiali che non useremo più
Ma ci dispiace buttare.

Abbiamo orecchie più pulite
Disabituate al silenzio
Mani più liscie e sottili
Cellule marce
Insonnolite
E viviamo sopra le cose
Come se non potessero svegliarsi mai.




venerdì 27 giugno 2008

Lampi di caldo


Lampi di caldo
Mimano il temporale
La volpe scappa



venerdì 20 giugno 2008

Vene, onde, venti



Le parole difficili hanno vestiti leggeri
Tremano
Per il freddo o l'emozione.
Le parole difficili sono solitarie.

Scuotono il flavo manto
D'invereconda ingordigia
Mussano la curiosità
Riattano i truismi.



mercoledì 18 giugno 2008

A gonfie vene



Capita siano gli altri
A rendere tardo
Quel che prima era presto
Vanificano l'enegia
Quando ti resta così poco
Da poterlo dare via felicemente
Cuore che va
E distilla la giornata
A gonfie vene.



martedì 17 giugno 2008

Canzone della pioggia


La pioggia è un mare dolce
L'acqua una falena
Il vento sa di burro
Il buio una sirena

Alterna blu a rigore
Del morto un po' alla volta
Del cieco in cima monte
Del vivo per errore

E fan presto i concubini
A fingersi persone
San scegliere i momenti
Persino le parole

Non resta che dormire
Affidare tutto ai sogni
Coltivando arcobaleni
Nella bava sul cuscino


lunedì 16 giugno 2008

Tergicristallo

Cristallo è una parole piena di 'r' e piena di 'l'
Le puoi sentire nella voce alta
Negli scherzi
Nel recitare sè stessi.
Quanto piove il cristallo perde la 'r'
Nel diventare tergicristallo.
Se non capite non importa
E' facile spiegare
Basta la voce alta
Che dice Crrrristallo
E che non sa fare altrettanto
Con tergicristallo

E questo pensiero è una goccia
Piccola

Io la riconosco
In alto a sinistra
Poco più in là dello specchietto
Una goccia di quando comincia a piovere

Perché è così
Che ci crediamo o meno
Che pensiamo noi
"Ho una direzione?"
"Perché non ho ancora figli?"
"Perché non mi sono ancora informato sul notaio?"
"Dove ho lasciato la penna blu?"
Tutte gocce sul vetro
Di quando comincia a piovere

E alcune asciugano
Altre si uniscono
Si fanno rivolo,
Lacrima,
Sorriso.
Altre dirottano il sole come fosse una barca a vela
Smettono in panni della pioggia
Orfane del suono e dell'odore
E si fanno tela
Che copre e rallenta

Per noi è facile
Bimbi troppo viziati
Spiriti indolenti
Corpi invecchiati
Cancellare con un cenno
Di un dito
O di una mano
Poche ore di sonno
Minuti di sesso
Secondi spesi a sorridere
Per non pensare più.


martedì 10 giugno 2008

Still

C'è chi non capisce quando
Un parapetto divide o difende
C'è chi si pensa solo
Sovrappensiero.
Gente che non ha
Da fare
E non farebbe
Eppur si muove.

Il parapetto si agita
Il tempo che guizza nelle vene
Del legno
Gente
Che ancora coglie fiori e non capisce
Che per una stilla
Da cogliere
Serve sempre una scheggia.


mercoledì 4 giugno 2008

Gelosia


Dicevi che la distanza scolora
svanisce
Disamora

Non riuscivi a capire
Quando ti dicevo
Che su una foglia si può
Disegnare una pulce
E una montagna

Ti eri attaccata al tempo
E allo spazio
Cercando di tenere vicino
Il corpo
E lontano l'abbandono

Non capivi che l'estasi
E' densità
E la meraviglia dell'andare
Anche sul dritto
E' nelle sbandate




martedì 3 giugno 2008

Tattica


Ci insegnano che non si inventa più niente. Ma ci insegnano anche che tutto si inventerà, prima o poi. E poi mescolano tutto, dicendo che nulla si crea...
Io, bene ho male, li ho ascoltati tutti, questi che ne avevano, da insegnare. Sono finito per aggregarmi, come una muffa sul latte. Ma come una muffa, ero vivo. Non ho mai smesso. Me ne accorgevo da quelle cose che portano tutti alla ragione: l'angolazione, la pace, la curiosità.
Cose così.
E' inevitabile stupirsi di poco. Fermarsi sul ciglio, rischiar di cadere, chissà, morire investito, sbandare ancora, stupirsi di più, degli improperi. Pensare ma come?! Non vedete? Aspettarsi che tutti si fermino e vederli correre. Eppure è chiaro che i gabbiani stanno giocando. O forse è solo tattica. L'allenamento. Il mister chissà, è quello laggiù, sullo spigolo, dell'area di rigore. Il portiere lo so, è quello che si annoia sempre, alle lezioni di tattica.
Li guardo ancora un po'. Mi sa che li ho disturbati.
Crederanno sia una spia, della squadra avversaria.
Certo, lo sono. Ma faccio finta di niente. E pedalo via.



 

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