Le porte del tuo palazzo
Erano d'acqua
Le finestre non stavano mai da sole
I muri si preoccupavano
Rughe e lacrime d'umidità
A declinare l'invito del tempo
Erano chiuse
Le porte del tuo palazzo
E i pesci neri guizzavano sugli stipiti
A diramare anelli
Che non riuscivano a sposare
Nemmeno i cardini.
Sui battiscopa
Tutt'intorno
Non c'era schiuma e non c'erano buchi
Solo lo sciabordio di un passo
Che spingeva indietro un fiume.
Related Article:
quasi poesie
- Aspettiamo, aspettiamo
- La pioggia e la selce
- Scolora
- Le mie penne
- Una trappola dolcissima
- Vieni qui
- Luna, cieli, stelle,
- Di mani, le dita
- Ho fatto
- Un verbo di immobilità
- La ragione di chi grida
- Il nome delle cose
- Il muso dei monti
- Quasi una virgola
- Parole soffiate
- Il ragno nel tegame
- Piccola Parole Poesia
- Al ladro, al ladro
- Menzogne da poeta
- Con la precisione dello scrivano
- Consonante poesia
- Castelli
- Attesa luna
- Polvere malinconica
- Soldati
0 commenti:
Posta un commento