C'era l'autunno, quatto quatto, con gli occhi furbi, color zucca, limone, carota, pomodoro. Si arrampicava sui muri, con le unghie crepitanti, o rimaneva appollaiato sui rami a testa in giù, in agguato, per gettarsi sulla schiena del primo refolo, ruzzolare, scherzare con le ruote, stendersi sui prati a poco a poco. Qualche volta si nasconde, si fa poltiglia, nelle curve, letale o bizzoso.
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