Eri un diavolo
Ora puoi dirmelo.
Ora che lieto
Ti ho già graffiato in volto
E leccato due volte almeno
La stessa ferita.
Eri uno
Che alle parole dette preferiva le sentite
Che nel tono dei lividi
Trovava l’aroma del fiore
E l’arco dello strumento.
Eri un Carnevale affollato
Che mi cadeva sulla schiena
Eri un diavolo dunque?
O me ne sono sempre accorta
Troppo
O troppo poco per comprenderti?
Alla fine
Ti ho lasciato un velo
Con le carezze cucite
Una via l’altra.
L’epidermide scavata dal solco
Della nave obliata
Che segna il passo
Sul mare fasciato di ghiaccio
Ma la gioia del relitto
Sono io
O eri tu?
Ora puoi dirmelo.
Ora che lieto
Ti ho già graffiato in volto
E leccato due volte almeno
La stessa ferita.
Eri uno
Che alle parole dette preferiva le sentite
Che nel tono dei lividi
Trovava l’aroma del fiore
E l’arco dello strumento.
Eri un Carnevale affollato
Che mi cadeva sulla schiena
Eri un diavolo dunque?
O me ne sono sempre accorta
Troppo
O troppo poco per comprenderti?
Alla fine
Ti ho lasciato un velo
Con le carezze cucite
Una via l’altra.
L’epidermide scavata dal solco
Della nave obliata
Che segna il passo
Sul mare fasciato di ghiaccio
Ma la gioia del relitto
Sono io
O eri tu?
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2 commenti:
uè, questo blogghe sta cominciando a essere frequentato :)
Le hai cullate davvero pochino, eh... però è venuta fuori una bella cosa... musicale, colorata e sensuale, direi :-)
Ho adorato viola, più di tutto il resto.
Voglio farlo anch'io... spremiti, va...
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