Un palo lontano, correvo nella nebbia, ma non era un palo, e le caviglie andavano di qua e di là, era una serpe, senza orecchie, una serpe che si muoveva, di qua e di là. Ciao, dissi. Ciao, disse. Ma continuava a muovere la coda dell'occhio, di qua e di là.
Poi arriva un cane a nove code, pieno di zampe, alcune di gallina, mi dice di chiamarsi, Cazzo Dicane, ma non capisco se Cazzo è il nome, o il cognome. Si gratta la fronte con le orecchie, gli dico, che ha un nome del cazzo, lui ringrazia, e se ne va.
Poi compare un mulo, con un enorme sedere, e mi dice di chiamarsi Cumulo. E io rido, ma non per il nome, ma perché ai piedi, ha zoccoli olandesi, che pro-fumano di tulipano e di papavero.
Mi sono svegliato che si stava grattando il pelo sullo stomaco.
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