C'è il muso soffice
Del buio che spinge
La tenda
E la piazza intera
Verso la porta. E gli odori
E i colori sono quelli
Di quando non piove più.
Nelle volute del pasto caldo
Si orientano traiettorie di silenzio.
Sono arrivate le lucciole
Con le loro trombe
Le carrozze di sorpresa
L'entusiasmo, le bolle di sapone.
E questo maggio furibondo
Celia e nasconde
La testa sotto i cuscini,
Ma ansima forte
E piega le ginocchia
A molla
Pronto.
Tu siedi
Misuri la stanchezza
Con le scarpe allacciate
Con la distanza
Tra bacio e carezza
Setacci le sabbie scontrose
Del sussurrato e del taciuto.
La ragione e anche di chi grida:
Grilli, pneumatici, suole
La porta del frigo
La finestra delle palpebre.
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