Non piove ma ha piovuto qui
Sulle rotaie che guidano l'occhio senza parsimonia
E ora lucido
è il tremolio della sera.
Sei come il muso indefinito di uno spettro
Che mi bagna i fiori e il basilico
Ma si dimentica dell'oleandro.
Il timore che nel bicchiere
Ci sia più di quanto mesce l'ostessa procace
Si fa ombra sui sassi tozzi
Che ti accompagnano,
Rotaia.
Non hai messo tra me e te
Troppi treni oggi,
Domani forse sarò io a prenderti
E metterti in tasca
Scaldandoti.
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