martedì 31 maggio 2016

Di notte, la pioggia


Ho visto la volpe.
Ho visto come una frusta il profumo del gelsomino.
Ho visto tanta pioggia e distinguevo le gocce,
E il pac pac sull'asfalto.
Ho rubato 3 rose al buio. 
Con forbici da 1 € e spine nelle mani. 
Tutti questi chilometri affogati nella notte 
Mi hanno riempito le gambe di ricordi. 
Le memorie quelle no quelle sudano sul petto.
Ho ignorato tutti i semafori.
Con l'ora del lupo true love waits è passata da canzone a cimitero 
Dove tutti sono vivi
ma silenti e generosi.


mercoledì 25 maggio 2016

Nel paese dei malocchi


Come non ti vedessi
Tu notte
Di piana luna
Calmante
Qui
Nel paese dei malocchi.

Come non destinassi
Battiti e rintocchi 
O ciglia
O sete
O zirlar d'uccelli e tremar
Di ranocchi
Al tacer dell'alba
Nell'avvicinarsi a noi ora
Svegli
Ma presto dormienti
Sui gradini ripidi
Dei sogni senz'occhi.


martedì 24 maggio 2016

Il buongiorno alle sveglie




L'argento nella barba
Dovrebbe essere immagine desueta 
E stretta dall'abuso
Dei poeti,
Ma per me è solo
Un buon conduttore.

Sono tornati i Cult
A cercare un volume,
E gliel'ho dato;
Sono riuscito a mangiare dalla griglia
Come fosse pentola, 
Scottandomi una risata.

Dormo tra i ricordi del divano
Accoccolato
Senza togliermi la maglia,
I calzini e il sonno.


Affido alle pagine di Montague Rhodes, 
Il freddo, 
Stentoreo richiamo del sogno datomi 
Da accudire, cosi come affido 
Il buongiorno alle sveglie


domenica 15 maggio 2016

Buonanotti blandite


Ho una Buonanotte, qui con me.
L'ho trattenuta per ore,
Blandita e farcita di specchi perché non fuggisse
Da te.

È fatta di mancanze, di melanconie,
Di buio insonne fra il volto e il cuscino.
Io manco quando ci sono.
Con l'abbraccio ampio e caldo
E la falcata sicura dei morsi
E delle carezze.
Con le discussioni oziose
In cerca del bello
Del senso
Delle cose.
Tu
Manchi con la faccia strana
Coi seni, con la schiena,
Manchi con il sussurro
Che scivola nell'oscurità
E il volerti dare
Senza misura.
E ora
Mentre ascolto un gruppo greco di kraut rock,
Leggo Montague Rhodes,
Bevo tè verde che è rosso
Addormento il paese con una ninna nanna inconsueta
Mi distraggo
E lei,
La buonanotte,
Corre da te
A ficcarsi sotto le coperte
Un'ultima sciocca volta.


sabato 14 maggio 2016

Una vecchia auto ferma


Attraverso il paese
Da casa a casa
A fonda notte
Sfondo buio.
Non ho mai sentito la voce
Di Thom così triste
Follemente infelice eppure
Forte
Superba.
C'è una vecchia auto ferma
Ammaccata
Un finestrino di cartone
Il cofano grezzo
Non verniciato:
Una porta che s'apre sulla meccanica
Dei silenzi.
Su quella delle mie memorie
Potrei quasi versare lacrime
In una brocca di tenerezze,
Potrei ma non sono colme
Abbastanza
Le pozzanghere del mio giardino.
Come l'acredine, le carezze,
Le mappe e le intenzioni
Evaporano
E noi tutti prima
O poi dormiamo


giovedì 12 maggio 2016

Occhi oliva nocciola grandine


Mi guardo intorno, e i merli cuciono un tappeto di saltelli
Nel parco sazio di pioggia.
Sono fatto di solitudini leggere, 
Slanci per cercare una faccia e tuffarmi
Scomposto
Nella teoria brevissima delle narici,
Negli occhi oliva, nocciola grandine, 
Corvo o cenere.
Sono io quello che attecchisce:
Nel girotondo dei verdi,
Con uno sbadiglio, do spazio all'onda 
Del vento tra le spighe.


Leggo sul ponte

Leggo sul ponte
Senza che l'acqua rubi
ogni parola.


lunedì 9 maggio 2016

Breakfast Frusciante della domenica mattina




Mettete le sveglie dalle 6.30, anche se avete fatto le tre e le sentirete cacofonicare per un'ora. Lavate tutti i piatti, chiacchierando con gli avanzi della loro vita: Cos'hanno fatto, lí soli, nell'ultima settimana? Di che hanno parlato? Verrete a conoscenza di una discutibile storia di sesso tra uno spicchio di carota e il culo di una melanzana. Sbeccate sfoggiando la vostra solita goffaggine il bicchiere da birra costosissimo che usate come vaso da fiori e rimediate con una immediata sortita felina negli orti, a rubare tre calle non veneziane alla vostra vicina. Fate degli esercizi a cats dopo aver constatato con dietetico fascismo il raggiungimento di quota 90, togliete e mettete da parte la televisione, nella definitiva presa di coscienza che al guardare le cose preferite il farle, mentre ne ascoltate d'altre, e ne progettate altre ancora. Preparate tutto, badando ai colori, che il giallo e il rosso prevalgano - fragole cachi pompelmo, per esempio - perché da quando farete partire The will to Death non dovrete più alzarvi dal tavolo. Ascoltate il disco e date le priorità: Da scuro a chiaro, da caldo a freddo. Caffè, latte, biscotti, tette biscottate con mammellata cacofonica, poi fragolonica, poi fragole non lavate, e i pompelmi fatti per ultimi, come si conviene alle cose soddisfacenti, mentre The days have turn parte, ricordandovi cos'è un gioiello, la semplicità e il senso del tempo e della melanconia, tutto nella stessa canzone. Sorridete al muro, pensando che poco prima, una tetta biscottata, ha fatto lo stesso a voi.



lunedì 2 maggio 2016

Irrompe il mostro


Irrompe il mostro
Fauci all'orizzonte.
Mansuete nuvole.



 

Il blog di gelo

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