sabato 30 aprile 2016

Verrò

Verrò a cercare la mano. 
La tua. 
Con le tasche piene 
Della fame dei polpastrelli.
Verrò dopo la guerra
Delle carni. 
Dopo che il buio è saltato in faccia ai respiri. 
Dopo che la musica si è lasciata alle spalle
Il silenzio 
Verrò. 
Verrò come le puttane luride e sfatte, 
Incantevoli,
Dei quartieri poveri
Del paradiso. 
Dammi tutto quello che hai, 
Non ne farò tesoro,
ma petali di brama
sassi di zucchero
Lune forastiche
Muse nude.
Lo scrigno dei peccati
Giace placido tra le correnti.


mercoledì 27 aprile 2016

Tergicristalli stanchi

Non piove più. 
Ha piovuto tanto e ora non piove più. 
I nuvoloni 
Si trattengono ad ascoltare i passeri, 
Non sanno che dire, 
Imbrattati di grigio e strisce di vento, 
Come invitati graditi 
Solo al padrone di casa. 
Il tergicristallo li saluta, 
Stancamente, 
Muove il braccio sempre più piano. 
Poi una goccia, forse 
Una lacrima. 
Hanno voltato le spalle ormai, 
Non serve salutare, 
Non ci vedono più.


martedì 26 aprile 2016

In quattro gatti




Caipiccante Red Hot Fragole Pepperoncins

Prepararsi con l'ascolto di un disco inutile, come quello col Navarro, e, cenando per compensazione con una insalata gigante capace di mangiarsi una capra, ascoltarsi anche il sopravvalutato ma pieno di memorie By the way. Dopo di che, facendo ciò che il destino merita e richiede, poggiare un bicchiere vuoto, verde e voglioso sul tavolo e far partire il disco dei dischi, che non serve dire qual è. 
Introdurre fragole cubettorubikate con lo zuccherocannato e lo lemonzio, al posto del poco sugoso quanto meno giallo lime, che ti strizza la bocca come fosse hole de cool. Pestare con gaudio, durante breaking the girl, chiedendosi perché non la si ascolta più spesso. Sciogliere col rum bianco, apostrofandolo in malo modo perché si è travestito da cachaca con tanto di tette finte. 
Aggiungere il peperoncino, meglio se preso dal vasetto pieno di polvere semi e misteri che ha predisposto vostra mother milk o altrui benevolente schiavo. Pestare e mescolare. Aggiungere il ghiaccio tagliato col coltello perché non avete un tritaghiaccio e perché quello stridore horror in fin dei conti vi piace. Aggiungere altre fragole e altro lemonzio, senza pestarli, ché questi non vi hanno fatto niente. Orlare con altro rum. Cogliere una menta petalosa mentre vi grida contro le peggio cose sapendo che non c'erano mojiti in ballo e avendo fatto affidamento, fallando, su cotal certezza. Spolverare con altro pepperoncin e cominciare a bere sulle note di I could have lied. Punzellare le fragole fino a esaurimento nervoso delle stesse, masticare la menta, rendersi conto che la maggior parte delle persone, là fuori, vivrà e morirà senza aver mai bevuto una caipiccante alla fragola. Ringraziare mentalmente Alessia che ha gettato la sfida, e la vostra incoscienza nel raccoglierla. Aprire la porta e fare un ciao alla notte, non ancora piovosa.


domenica 24 aprile 2016

Inferni mancati

Chi va là?
Chi torna qua?
Chi rimane?
Non c'è un inferno per chi Vergogna!
Per chi Muori!
Per chi Soffri!
Non c'è un inferno per i titolisti
Per i condivisori, per gli indignati.
L'oblio, la dimenticanza, l'ignoto
Se ne sono andati sbattendo la porta
E le palpebre, accigliati.
Nemmeno per loro c'è un inferno,
C'è forse soltanto
Una possibilità.


venerdì 22 aprile 2016

Panino Tacchino Provola Elliott Smith

Quale fase preparatoria, compiere 50 km in bicicletta tornando al buio, senza luci e lasciando una rotula a Muzzana e una a Talmassons. Iniziare ammonticchiando tutto quel che serve al centro del tavolo, come un guerriero con le proprie valorose armi. Per metabolizzare la morte di Prince pensare al compleanno di Iggy Pop e avviare Figure 8. Già dal pezzo di apertura riflettere sul concetto di canzone semplice e perfetta. Grigliare le verdure e, nell'attesa, portare avanti la riflessione precedente accompagnandola con un hugo sbagliato gigante, errato di Pinot grigio e menta bastarda, più patatine allo zenzero che guardano affascinate il grande calice, beandosi dei suoi riflessi e dondolii (alcune emettono l'om o cantano le upanishad, ma ciò a noi non è dato sapere perché il linguaggio delle patatine viaggia su frequenze diverse dalle umane). Alla traccia 4 girare le verdure. Alla 5 mettere a scaldare il pane e versare la birra. Realizzare che c'è troppa roba ma seguendo il concetto del "
Se avessero quei poverini dell'Africa..." decidere di utilizzare tutto, tanto dopo esservi tagliati barba e capelli avete perso un chilo. Ispirati dalla luna quasi piena, lunatica come qualunque incinta ubriaca, stratificare nel seguente modo: provola melanzane tacchino salsa pomodori olive nere ancora tacchino zucchine scalognetto salsa ancora provola. Come x le canzoni di Elliott, addizioni e moltiplicazioni, riconoscere al panino la proprietà commutativa. Mangiare slogandosi la mandibola, guardare la luna, fare una puzza, coccolare la gatta della vicina di casa, portare a estinzione la birra, il cd e i crucci della giornata.






domenica 17 aprile 2016

Petto di pollo alla PJH



Dimenticare d'attaccar l'acqua calda prima di andare a correre e sostituire il gatorade (o energade, per i più poveri) con una bottiglia di bianco umbro o di altra regione che termina per vocale. In mutande , sudaticci, porre vicino alla griglia le note di 4-track demos, che tutti credono sia un mini cd di 4 pezzi e invece ne ha 14, uno più acido dell'altro. Dopo aver tagliato zucchini, melanzani e altre eventuali corbellerie, riflettere sull'assoluto seguente concetto "La P.J. Harvey di To bring you my love è la donna con meno seno e più fascino che abbiate mai visto e mai rivedrete". Alla track 4, quando Polly Jean grida che non sapete se alzare il volume o chiamare il 113, girate le verdure e buttate su il pollo, spargendo sulle sue spoglie pepe bianco, sale rosso, peperoncino arancione, in una sorta di tramonto speziato. Abbassate la fiamma, non perché serva, ma per godervi le patatine dell'attesa senapemiele e ascoltare più disco.
Alla track 6 togliete i melanzani, alla 7 i zucchini, alla 8 il pollo, già voltato due canzoni fa. Aggiungete marmellata al peperoncino al centro del piatto e godetevi il resto del cd e del vino mangiando, anche se la notte sta sculacciando la sera e comincia a fare freddo, sulla schiena della vostra età. Eliminate questi effetti pensando che è appena uscito il nuovo PJH e progettando una caipiriña al peperoncino e fragole.


sabato 16 aprile 2016

Occhi stanchi


Ho gli occhi stanchi.

Non li hai visti correre a perdifiato sulle ciglia
Schioccando la coda?

Non cela sempre un battito perduto
Il sipario delle palpebre?

Suvvia, 
Fermali con una moina, un cenno, uno sgambetto; 
Avranno da ridire,
Scivoleranno fino a sbucciarsi le ginocchia,
Bestemmiando le proprie lacrime. 

Ciò che pare fermo 
Non lo è:
La pupilla misura il tempo,
L'iride 
Lo respira.


venerdì 15 aprile 2016

No Droste No Party




Occhiolino fiorito




Occhi per foglie




giovedì 14 aprile 2016

La faccia alla notte

Visto da dietro il vetro
Da questo monte quieto
Il paese mangia la faccia alla notte
Con le sue luci
Come denti;
Un ghigno di strada deserta
Taglierà la valle
Intera
Fino alla perfida aurora.


mercoledì 13 aprile 2016

Qui ad Andalo

C'è una salita, quiora, che porta all'hotel
C'era una cameriera gentile per l'ultima birra 
Prima di pulire il bagno;
Il calcio no, era chiedere troppo.
C'è il freddo, anche lui gentile, qui ad Andalo
Che ti accompagna sotto la maglietta col suo solletico.
Sto seduto qui, primadi, non sapendo se aspettare è 
Fuggire o rincorrere,
Come dicevano i Timo.
Ho pensato una scena sola, una soltanto, 
Dell'introduzione
Di questo terzo geco.
Tolgo Doro, metto Kanye, alzo il volume, 
Il mondo sparisce intero
Non passa nessuno
Eppure passa tutto
Tutto passa
Tutto passa cosi
Qui
E fa quasi paura ma almeno
La prendo in faccia
Come l'aria di sera
Che viene da più lontano
Di quel che è mare
E di quel che non lo è.


mercoledì 6 aprile 2016

Caipiplacebo di mezzanotte elastica



Attendere la mezzanotte partendo dai dischi più recenti e retrocedendo, mentre si commenta leggi linguistiche russe o si scribacchia con penna a inchiostri colorati sul notes nuovo di pukka (nb queste ultime due azioni risultano facoltative).
Sfragoluzzare e unire a citrus e zucchero buzzurro e pestare in modalità English summer rain fino a 30gg di prognosi.
Unire vodka sgocciolando bene la bottiglia, ghiaccio e altro fragolume fino a conoscere personalmente la goccia che farà traboccare il vaso.
Come fosse puro mattino mescolare, guarnire con classe e arcobaleni chiedendosi chi ve lo fa fare di perdere venti minuti d'autoguarnizione, ma consolarsi in quanto guarnizione che non perde.
Sorseggiare fino a che non arriva Nancy boy.
Mangiare le fragole avanzate, osservare il vostro paese che dorme.
Raggiungerlo.



 

Il blog di gelo

Salvadeat

Il mostro sul comodino

Copyright 2010 pensieridigelo. All rights reserved.
Themes by Bonard Alfin | Distributed by: free blogger template videobest blogger templates of 2013 | best vpn anonymous best vpn on mac